C'è aria di scissione dentro Liberi e Uguali. Secondo il quotidiano Libero la lista nata per unire i fuoriusciti dal Pd (Mdp e Possibile) con gli ex vendoliani di Sel (Sinistra Italiana) navigherebbe in acque agitate.Pier Luigi Bersani, Pippo Civati e Nicola Fratoianni, i tre leader delle formazioni che compongono LeU, hanno già avuto parecchi contrasti durante la stesura delle liste dei candidati tanto che c'è chi mormora che, una volta in Parlamento, ognuno rifarà la propria componente. Sono almeno quattro i principali dissidi politici che dividono gli esponenti di LeU. Il primo vede Fratoianni e Civati contrapporsi ai fuoriusciti dem per la loro contrarietà a un governo del Presidente cui, invece, si è espresso favorevolmente Massimo D'Alema. Un'ipotesi che potrebbe rafforzare il consenso che si sta creando attorno alla neonata lista 'Potere al Popolo'.Il secondo problema riguarda la leadership di Piero Grasso che "non funziona" nonostante gli evidenti sforzi per piacere al popolo di sinistra. Incontro con Jeremy Corbin compreso. Con questo sistema elettorale, inoltre, spiega la giornalista Elisa Calessi, nessuno sa chi passerà, ad eccezione dei capilista della parte proporzionale. Pare difficile eleggere qualcuno nei collegi. I sondaggi, infatti, parlano di un consenso attorno al 5%, cioè la metà di quanto pronosticato da D'Alema. In un quadro del genere nessuno sa quanto peseranno le varie componenti e quanti saranno gli eletti ex Mdp, quanti ex Si e quanti ex Possibile. Il quarto nodo riguarda i due presidenti: Grasso e Boldrini che si dividono sull' atteggiamento da tenere nei confronti del M5S. Grasso non esclude una maggioranza con loro, mentre la Boldrini non ne vuole sapere anche perché n questi cinque anni i grillini non hanno fatto altro che insultarla e criticarla.