Nel salotto tv di Agorà, su Raitre, Silvio Berlusconi corregge il tiro di Salvini, che dopo i gravi episodi di cronaca degli ultimi giorni ha detto che "la sinistra ha le mani sporche di sangue". Per il leader della Lega questo non corrisponde al vero: "È un’espressione, come lui usa spesso, un po' eccessiva". Ma assicura: "Quando si siede al tavolo con noi diventa ragionevole ed esprime molto buon senso". Il leader di Forza Italia, però, continua a credere che la sinistra abbia le proprie responsabilità: "Non ha saputo fermare questa immigrazione, ci ha portato ad avere qui oltre 600mila persone". Quelle che lui ieri ha detto di voler rimandare a casa.Sul fatto di sangue di Macerata Berlusconi non ha dubbi: L'autore del raid "è una persona assolutamente squilibrata". Quel che ha fatto "è incomprensibile con la ragione, solo uno squilibrato può arrivare a fare una cosa simile e non ci vedo nulla di politico: la politica non può portare a nulla di tutto questo. Non c'è connotazione politica che possa portare a degli eccessi come quelli di cui questo signore si è macchiato".Il leader di Forza Italia sposa la proposta dalla senatrice a vita Liliana Segre e dice che l’abolizione della parola "razza" dalla Costituzione "è una cosa che credo sia bene fare". Al contempo osserva però che "c’è anche nel nostro Paese una percezione di insicurezza di cui si deve tenere conto. Aggiungo che gli italiani non sono, dire non siamo, razzisti ma molto tolleranti e ospitali ma ci sono emergenze, in cui l’incapacità della sinistra ci ha portato, che vanno arginate". Dunque, sottolinea ancora Berlusconi, "forse non c’è un clima generale di intolleranza ma qualche persona fuori di testa, come quel signore di Macerata, ci marcia"."Sento il dovere di esserci - sottolinea Berlusconi - come nel '94. Non vedo in giro delle personalità che possono fare quel che ho fatto io", anche se "ci sono altre personalità che possono ben governare il paese. Sento che l'italia ha ancora bisogno di me". Poi ribadisce un concetto che più di una volta ha esposto negli ultimi mesi: "M5S e comunisti nel 1994 sono due pericoli non tanto diversi, hanno alcune cose peggiori in comune. I Cinquestelle non sono ad esempio un partito democratico, ma una setta comandata da un vecchio comico che cambia idea ogni giorno: sono pervasi da invidia sociale".Quanto alla futura compagine di governo, in caso di vittoria del centrodestra, Berlusconi mette le mani avanti: "Non lo so se presenterò la lista dei ministri prima del voto, vedremo cosa faranno gli altri".