Il 16 agosto 2023, un assolato e pigro mercoledì pomeriggio, il n.66 al mondo Dusan Lajovic batteva l’allora n.6 Jannik Sinner, fresco campione dell’Open del Canada. Una sconfitta apparentemente come tante, senza nulla da segnalare. In pochissimi, se non assolutamente nessuno, avrebbero mai immaginato che quella sarebbe stata l’ultima sconfitta dell’italiano contro un giocatore classificato fuori dai primi 20.
Da quel giorno Sinner ha affrontato 56 volte (non considerando i due walkover contro Auger-Aliassime e Thompson, uno suo e uno dell’australiano) un avversario dal n.21 ATP in giù, senza mai più perdere. Una striscia lunga un anno e mezzo, sviluppata a tutti i livelli e su tutte le superfici. Un’aura di grandezza che ormai contraddistingue Jannik e lo pone sempre più diritto nel gotha del tennis Open. Basti pensare, come mostra la seguente tabella, che solo due giocatori dal 1990 ad oggi sono stati capaci di fare meglio di lui in questa particolare statistica:
Giocatore | Vittorie di fila vs non top20 | Periodo |
R. Federer | 77 | 2010-2012 |
R. Federer | 76 | 2005-06 |
R. Nadal | 69 | 2019-21 |
J. SINNER | 56 | 2023-24 |
R. Federer | 54 | 2008-09 |
R. Nadal | 54 | 2008-09 |
N. Djokovic | 49 | 2013-15* |
N. Djokovic | 47 | 2015-16* |
N. Djokovic | 47 | 2011-12 |
L’asterisco per Djokovic si riferisce al fatto che le due strisce 2013-15 e 2015-16 vennero interrotte da una sola sconfitta, a Doha 2015, contro Ivo Karlovic.
Come si può vedere solo Roger Federer con 77 e 76 vittorie, e Rafael Nadal con 69, sono stati capaci di ottenere una striscia di successi contro non top 20 più lunga rispetto all’altoatesino, coprendo in due casi su tre un lasso di tempo di quasi 3 anni. Le vittorie che separano Jannik dal raggiungere il podio, occupato momentaneamente da Nadal, sono 13, e alla luce di quanto mostrato in questo 2024 non è così impensabile che nei prossimi mesi possa arrivare il sorpasso. Leggermente diverso invece il discorso che riguarda il primo/secondo posto di Federer, strisce separate da una sola vittoria: servirebbero almeno altre 20 vittorie, con l’ultima delle quali che è valsa la Coppa Davis contro Tallon Griekspoor.
Indubbiamente, visto il passaggio dei 1000 al sistema con 32 teste di serie e dunque la certezza di avere sempre giocatori fuori dai 20 come avversari almeno nei primi due turni, Sinner avrà qualche chance in più di accorciare rapidamente le distanze, anche prima dell’estate americana, dove per lui tutto iniziò. E dove per Federer e Nadal tutto finì. La striscia del maiorchino si interruppe a sorpresa contro Lloyd Harris a Washington, quella dello svizzero nel 2006 proprio a Cincinnati (nel 2012 ad Halle), contro l’allora n.21 Andy Murray. Che spezzò anche la serie di partite con almeno un set vinto da Roger. Altro, ennesimo primato che Sinner, il cui ultimo 0-2 risale alle ATP Finals 2023, insegue da vicino. Ma, ormai, neanche questa è più una sorpresa.
Di seguito, a scopo illustrativo tenendo a mente la maggiore lunghezza delle strisce di Federer e Nadal, la tabella con il ranking medio degli avversari battuti:
Partite | Media ranking avversari | |
J. Sinner | 56 | 61,32 |
R. Federer | 77 | 68,66 |
R. Federer | 76 | 76,59 |
R. Nadal | 69 | 79,01 |