Vittoria da grande squadra, mettendo in campo saggezza e numeri da prima della classe. Il Catania con una capacità di gestione della partita non indifferente archivia con agilità anche la pratica Vibonese, una partita alla vigilia temuta per la consistenza tecnica dell’avversario, soprattutto in casa. Invece sono stati i rossazzurri ad avere la meglio, al termine di una gara complicata soltanto a tratti dove si è comunque subito poco, e a regalare ai tifosi una grande soddisfazione. Il gruppo sta viaggiando su dei ritmi altissimi, proponendo gioco e idee studiate in allenamento.
Per questo la prima menzione di questo editoriale va a Giovanni Ferraro e al suo staff che dalla ripresa del campionato dopo la pausa natalizia hanno saputo dare un’impronta ancora più marcata al Catania. Gestione sapiente anche delle sostituzioni, qualcuno resta sempre scontento ma fa parte del gioco quando la rosa è completa e competitiva in ogni reparto.
Bene la squadra, capace di correggersi in corso d’opera. Dopo un primo tempo opaco non ci si disunisce ma si trovano gli spunti per andare a vincere. Da applausi il piazzato che porta alla rete di De Luca, che mette in evidenza anche la visione e il lavoro settimanale dei singoli. Chiarella ha strappato gli applausi dello stadio “Razza” e i catanesi sperano già di averlo in rosa anche per i prossimi campionati, in altre categorie. Il 2-0 è l’essenza del calcio, la giocata del singolo che esalta la componente tecnica di questo sport.
Così il traguardo si avvicina ancora, inesorabilmente. Ferraro non vuole saperne – giustamente – di fare tabelle e attende che di partita in partita, alla fine, la matematica gli dia ragione. Soddisfatto Ross Pelligra che ha chiesto alla squadra di continuare così, con questa passione che fa da traino all’intera città che, adesso sì, si sente rappresentata da chi indossa i colori rossazzurri.
Il primo atto di questa “guerra” etnea volta al ritorno nel calcio che conta pare stia per terminare con un grande successo, da record. Ma non c’è spazio per essere sazi, anzi… Questo è solo da considerarsi come l’antipasto viste le ambizioni di un’intera città e della stessa proprietà che non ha mai nascosto i propri propositi.
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