Aveva preso il diploma di qualifica professionale in Agraria, ma poi al terzo anno mollò tutto: i problemi economici della famiglia gli imposero di cominciare presto a lavorare, portando così a casa uno stipendio in più. Ma quel percorso interrotto era una ferita mai del tutto rimarginata.
Mario Caponero, 49 anni a settembre, residente a Casier, ha deciso di chiudere un capitolo rimasto aperto oltre tre decenni: già autotrasportatore e a lungo autista di bus, oggi è ancora impiegato nell’azienda di Mom (Mobilità di Marca) e ieri mattina ha sostenuto l'orale, ultima prova della maturità, al professionale Giorgi di Treviso (quinta I).
L'indirizzo? Manco a dirlo: "mezzi di trasporto".
«Mi sono iscritto al Giorgi nel 2021, con i tre figli ormai grandi: volevo chiudere a tutti i costi un percorso da troppo tempo in sospeso», racconta il dipendente Mom, «scegliendo l'indirizzo "trasporti", ho trovato l'ambito giusto per me. Ho frequentato le serali dalla terza alla quinta: esperienza meravigliosa, ma anche molto difficile. Ogni sera finivo le lezioni alle 23.35, poi l'indomani capitava spesso il turno delle 6 del mattino. Certi ritmi, a quasi 50 anni, li sopporti con più difficoltà rispetto a quando ne hai 20».
Dopo aver fatto a lungo il conducente di cisterne e corriere, oggi Caponero gestisce i turni degli autisti degli autobus Mom, l’azienda di trasporti della Marca. Un compito importante nell'organizzazione quotidiana dell'azienda di trasporto pubblico.
«Ho completato gli studi anzitutto per passione», aggiunge Caponero, «e ora sto valutando anche di iscrivermi all'università: penso ad Economia e Commercio. Altrimenti cercherò un corso che mi consenta di seguire le lezioni online».
Per capire, però, la sua grande voglia di rimettersi sui libri, bisogna tornare a inizio Anni Novanta: «A scuola andavo bene, l'indirizzo mi piaceva. Frequentavo l'istituto di Agraria: all'epoca il piano di studi prevedeva due anni più tre. Avevo preso la qualifica dopo il biennio, ma poi mi ritirai sul finire del terzo anno. Non avevo nemmeno una materia insufficiente, andavo bene, i professori erano dispiaciuti. C'era però da dare una mano in famiglia: cominciai come apprendista operaio in una ditta di metallizzazione sottovuoto».
Poi un'altra scelta che, pensando a cosa gli sta riservando il presente, si è rivelata decisiva: «Presi cinque patenti, compresa l'Adr per il trasporto di merce pericolosa. Così feci l'autista di cisterne, occupandomi di trasporto eccezionale fino al 2007. Poi l'ingresso nell'allora Actt, che poi darà vita a Mom: all'inizio conducente di scuolabus, quindi autista per il trasporto extraurbano nel Coneglianese. In seguito, tramite concorso interno, il lavoro in sala controllo esercizio: monitori, in pratica, gli spostamenti dei vari bus. Infine, dal 2023, dopo un altro concorso, il nuovo incarico di coordinatore di esercizio: gestisco i turni degli autisti».
Così Caponero non poteva che conseguire la maturità in "mezzi di trasporto": «Ho conosciuto per caso il professor Tiziano Bonso, delle serali del Giorgi. E ho trovato un indirizzo che fa al caso mio. Completare i tre anni è stata un'impresa: ho puntato sulle lezioni in aula, a casa il tempo per studiare era poco. Ho cercato di fare il meglio possibile, obiettivo un voto alto. Il futuro? Continuerò a Mom».
