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La partita del tifo (Verona)

Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Si gioca quest’oggi, domenica 8 dicembre 2024, alle h.15, finalmente in un giorno e in un orario consono e ideale per una partita di calcio, questo scontro, che è soprattutto per la salvezza, valevole per la 15esima giornata del massimo campionato italiano di calcio 2024/2025, allo stadio “Marcantonio Bentegodi”, sotto una fitta pioggia; un meteo pessimo che sembra aver tenuto lontano dagli spalti diversa gente abbonata, infatti gli spettatori ufficiali sono 23.949. L’Empoli viene dalla bellissima serata di mercoledì 4 dicembre scorso quando è riuscito, con una grande prestazione al “Franchi”, a eliminare la Fiorentina dalla Coppa Italia agli ottavi di finale nel Derby dell’Arno ai rigori, dopo aver chiuso i 90 minuti regolamentari sul 2-2. Empoli che ha racimolato in campionato cinque punti nelle ultime cinque partite. Il Verona, nello stesso arco di partite ne ha raccolti solo tre, frutto della vittoria con la Roma in casa. Empoli spumeggiante, concreto, brillante e pericoloso fin dalle prime battute, con l’Hellas che va subito in affanno, in grave difficolta. Protagonista assoluto dei primi 20 minuti è l’azzurro Sebastiano Esposito, che segna al 16° e al 19°. L’Empoli gioca in scioltezza e al 32° con Cacace è già sullo 0-3. Il Verona accorcia subito al 35° con Tengstedt, ma con l’Empoli di oggi non ha scampo e subisce l’1-4 sette minuti dopo con Lorenzo Colombo. Allo scadere del primo tempo l’Empoli si vede assegnare e poi togliere un rigore, perché Montipò, in uscita disperata su Anjorin, riesce a toccare anche il pallone, per cui l’arbitro, il signor Lo Bello di Brindisi, richiamato dal Var, torna sui suoi passi. Nel secondo tempo il Verona ci prova a rientrare in partita ma un attento Empoli, che più volte sfiora il quinto gol, non glielo permette. Empoli immenso che si porta a 19 punti in 15 partite di campionato giocate.

Buono il numero di tifosi empolesi presenti a Verona, esattamente 286: se potrebbero essere stati di più, considerando che, una volta tanto, si giocava di domenica alle 15, che la trasferta non era proibitiva, anche se neanche dietro l’angolo, e che il momento dell’Empoli è stupendo. Il tifo azzurro parte in maniera decisa e incisiva, con il coro “Alé alé oh oh alé alé oh oh…e forza azzurro alé gli ultras son qui con te lotta per vincere…” e prosegue col coro secco “Empoli, Empoli!”. Si giunge alla mezzora poco più e la squadra azzurra è già in vantaggio di 3 gol e, ovviamente, nel settore ospiti è festa grande, la gente non crede a quel che vede, si stropiccia gli occhi. I tifosi empolesi sono su di giri, seguono cori come “Olé olè olè olè l’Empoli olè”, “Alé alé alé l’Empoli alé…”. Gli ultras dell’Empoli si erano fatti sentire anche sullo 0-0 con “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem…”. Vengono proposti tanti cori sullo 0-2 come “Ovunque giocherai per sempre ci sarò, per sempre sosterrò i biancazzurri alé alé…”. Tanti ovviamente sullo 0-3, quando tutto il settore saltella. Ad un certo punto, con lo stadio che prende a fischiare, si sente quasi solo il tifo azzurro con cori anche lunghi come “Alé alé forza l’azzurro alé, sempre ti sosterremo, sempre sarem con te…” e “Siamo gli empolesi, non vi lasceremo mai…”. Chi ha affrontato la trasferta ha patito sì pioggia e freddo, ma ha avuto una bella soddisfazione. Più tardi nello stadio quasi ammutolito si sente nitidamente il “Forza azzurro! Vinci per noi!”, venuto davvero molto bene, come il coro “Sacrifici e chilometri…diffidati liberi…”. Verso la fine c’è spazio anche per dei cori di sfottò, tipo “Veronese pezzo di merda!”, poi il classico “Che bella vita è vivere insieme a te, questa è una malattia che non va più via…”. Si chiude con un trionfale 4-1 a favore dell’Empoli, che con tutti gli effettivi a fine partita va sotto il settore ospiti a ricevere i meritatissimi applausi della sua gente. Non manca certo il colore nel settore, con tanti bandieroni sventolati. Esposto ad un certo punto lo striscione “Emiliano sempre con noi”, in ricordo dell’anniversario della scomparsa del leader carismatico Emiliano Del Rosso, avvenuta la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2004, al quale è dedicata la Maratona del “Castellani”. La prova della Maratona formato trasferta si può dire che è stata alquanto buona. Voto: 7,5.

La curva Sud veronese è tutt’altro che piena, anzi, ci sono degli spazi vuoti di troppo, ma il loro tifo inizia molto bene, addirittura anche prima che entrino i giocatori in campo con “Dai Veron dai Verona dai Veron dai Veron…”. Il primo coro che si sente, a partita appena iniziata, è “Alé forza Verona alé forza Verona alé forza gialloblù…”. Sullo 0-2 lo stadio comincia a mugugnare, a fischiare, ma la Curva Sud non smette di incitare la squadra gialloblù, col chiaro “Non vi lasceremo mai soli insieme a voi sarem Hellas Hellas”. Alla prima azione pericolosa il Verona accorcia le distanze sull’1-3, ma sarà un fuoco di paglia, con la Sud che intona “Aprite le porte che passano che passano, aprite le porte che passano i gialloblù”. Si va rapidamente sull’1-4 e lo stadio fischia, il Verona è allo sbando, anche se una parte della curva canta ancora. Finisce il primo tempo e per la squadra di Paolo Zanetti sono fischi assordanti. Lo zoccolo duro intona “E quando i blue saranno in ciel, e quando i blue saranno in ciel, io voglio essere con loro…” e altri cori ancora. Nella ripresa l’Empoli concede piuttosto poco al Verona. Il settore azzurro si prende la scena, con la Sud veronese che canta poco convintamente, ed è anche ovvio. Finisce la partita e lo stadio fischia sonoramente il Verona. E’ a rischio la panchina di Paolo Zanetti, al quarto kappaò consecutivo, undicesimo totale, 37 i gol subiti. I veronesi si aspettano novità. Il livello del tifo gialloblù è stato quest’oggi piuttosto buono, diciamo che hanno fatto il possibile. Voto: 7+.

Uno sguardo altrove: La partita che inaugura questo 15esimo turno è INTER-PARMA, coi parmensi che sono veramente tanti, specie se si considera il venerdì preserale: complimenti! Molte le pezze e le bandiere, fittissima la sciarpata. Si fanno ben valere anche se San Siro è una bolgia e si sentono poco. Gli ultras interisti infatti fanno un bel tifo, continuo, con pochissime soste. Non gli è stato permesso dalle autorità neanche di esporre lo striscione nuovo “Dal 1969…uniti, fieri, mai domi”. L’Inter vince piuttosto agevolmente. L’anticipo del venerdì sera alle 20,45 è ATALANTA-MILAN. Il settore ospiti è pieno ma, spoglio di striscioni, è un po’ triste, anche se si fa sentire nella bolgia del “Gewiss Stadium”. I tifosi milanisti ad un certo punto iniziano a dondolare verso destra e verso sinistra e intonano cori come “Siamo noi ale ale ale ale oh, ale ale ale ale oh, siamo noi” e “Milan Milan!”. Esposto dai bergamaschi lo striscione “La tua presenza in ogni pensiero da quel goal allo scadere alla Coppa alzata al cielo”, dedicato al fervente ultrà atalantino Sebastiano Capelli, scomparso un anno fa a soli 23 anni, sconfitto da una malattia incurabile. Un altro striscione recita “Tifoseria, squadra, mister, società, con questa grinta nessuno ci fermerà”, illuminato da torce e fumogeni. Bergamo sogna in grande, specie dopo questa importantissima vittoria. Molto forte e potente il tifo bergamasco, tra i tanti cori “Forza Atalanta facci un gol, è la Nord che te lo chiede…”, ed “Eh oh bastardo rossonero…”. Si nota in Curva Sud atalantina lo striscione “Sempre Quelli”. Grandi le due curve bergamasche. Stadio pressoché sold out. Al sabato alle 15 si gioca GENOA-TORINO. I torinisti sono oltre 1.600 e riempiono tutto il settore ospiti superiore e buona parte di quello inferiore. Esposto lo striscione “Ultras” storico col teschio al centro, sventolato il bandierone degli “Ultras Granata”. Bella presenza, rinnovato il gemellaggio che anni fa mostrò evidenti crepe. I genoani espongono a tal proposito la scritta “La storia non è cambiata. Genoa e Toro due squadre un solo cuore”. Striscione in città con su scritto “1906-2024: da 118 anni padroni di Torino, tanti auguri Toro”. Consueto bel tifo genoano, accesi fumogeni rossi e bianchi, specie nel secondo tempo, bellissima sciarpata come di consuetudine al dodicesimo minuto. Classico 0-0 scialbo. 32.363 spettatori ufficiali.

Al sabato alle 18 va in scena JUVENTUS-BOLOGNA, coi felsinei che sono solo tifosi “normali”, comunque non pochi, perché anche quest’anno i Gruppi della Curva “Andrea Costa” con un comunicato rendono noto di non partecipare alla trasferta allo “Stadium”. Le regole non cambiano (il doversi registrare online al sito della Juventus e le assurde restrizioni sul materiale) e nemmeno le loro decisioni. Ricordano a tutti i tifosi che partecipano autonomamente alla trasferta di rispettare le regole che si sono dati ad inizio campionato, cioè niente pezze né lanciatori improvvisati sulle balaustre. Nulla di che il tifo juventino, piuttosto sottotono, tanti comunque i bandieroni sventolati. Sullo 0-2 lo “Stadium alza cori come “Fuori i coglioni, tirate fuori i coglioni”. Sull’1-2 il tifo juventino ha un sussulto e si fa sentire. Il 2-2 definitivo, raggiunto in extremis da Mbangula fa esplodere lo stadio in un grande boato e placa i mugugni. 40.748 gli spettatori ufficiali. L’anticipo del sabato sera alle 20,45 è ROMA-LECCE. I pugliesi fanno un figurone all’’Olimpico’. In quasi 4mila, hanno con sé torce e bomboni, e sono i migliori visti a Roma da un po’ di tempo a questa parte. Bell’impatto visivo con la parte ultras dei salentini che tifa costantemente, in modo compatto, anche sul definitivo 4-1. Chiudono con una bella sciarpata, sono davvero “belli” sull’1-1. Accendono fumogeni gialli, tanti gli stendardi. Roma sostenuta alla grande all’inizio, con lo striscione che celebra mister Rainieri, “C’è ancora chi sui contratti non guarda agli zeri, fino alla morte Claudio Ranieri”, e un altro sul momento che attraversa la Roma, “Ci sono battaglie che portano in finale e altre che salvano l’onore…combattete!”. Poi tifo un po’ di routine che si smorza, paradossalmente, quando la Roma porta a casa il risultato. Da segnalare uno striscione contro il presidente Friedkin in Curva Nord. Lunedì 2 dicembre scorso in Roma-Atalanta esposte le belle scritte “Chi come noi quando questa maglia chiama risponde presente, Mr.Ranieri bentornato tra la tua gente” e “Edoardo non mollare…in campo ti vogliamo ancora veder lottare, avversari sì, nemici mai, romanisti sempre”, dedicato a Edoardo Bove, che, al 17° di Fiorentina-Inter di domenica 1 dicembre scorso, ebbe un attacco cardiaco, con conseguente sospensione della partita. Il lunch-match tradizionale della domenica alle 12,30 è FIORENTINA-CAGLIARI, coi cagliaritani presenti in pochi, gli ultras assenti per protesta, vista la capienza ridotta del settore ospiti. I fiorentini sono autori di un buon tifo ma nulla di che, forse non sono nella loro migliore giornata, ma la sciarpata è bellissima, fanno festa alla fine per una vittoria assai importante. Esposti gli striscioni “Perché il nostro amore non si ferma mai…non decide di certo il questore! Free Lions” e “Bollo vive”. 19.851 spettatori ufficiali.

Alle 18 domenicali è in programma VENEZIA-COMO, che si gioca sotto una bufera di pioggia e vento. I lagunari sono in contestazione ed entrano dopo 20 minuti esponendo lo striscione “20 minuti di assenza per la vostra incompetenza”, dopodiché entrano gli ultras in uno stadio semivuoto e cercano di caricare la squadra con una situazione meteo veramente difficile, contraria sia per il tifo che per i giocatori in campo. Il Casms (Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive) del Viminale ha deciso di proporre alle autorità di pubblica sicurezza sul territorio l’adozione di misure volte a vietare le trasferte alle tifoserie di Como, Atalanta, Roma e Napoli, perciò i comaschi oggi al “Penzo” sono assenti. Il settore dei veneziani accanto a quello degli ospiti espone il messaggio “E oggi con chi ce la prendiamo? Trasferte libere” con una freccia. 2-2 è il risultato finale. Il posticipo della domenica sera alle 20,45 e match-clou della 15^ giornata è NAPOLI-LAZIO, coi laziali assenti perché vietata loro la trasferta. Esposti in città striscioni verso i napoletani in merito alla foto con le sciarpe prese ai laziali: “Sul treno per Torino sciacallaggi e furti ad innocenti mostri bottini vantandoti di una guerra senza combattenti” e “Sfogarsi sul tifoso inerme è tipico di chi si spaccia per ultras ma sotto sotto è un verme”. I tifosi laziali caricano la squadra in partenza per Napoli. La vittoria della Lazio è stata dedicata a Flavio e Francesco, grandi tifosi biancocelesti, venuti a mancare da poco, prima Flavio poi Francesco. Consueto bel tifo delle Curve A e B partenopee, gran sventolio di bandieroni, senz’altro buono il tifo, ma non basta ad evitare la sconfitta. Striscione esposto in città: “Con inutili domande condizionate l’ambiente e create pericolose pressioni, state alla larga dal mister e giocatori, stampa infame”. Per motivi tecnici la partita MONZA-UDINESE non viene trattata.

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