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La partita del tifo (Udinese)

Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Il match che va in scena oggi, lunedì 25 novembre 2024, alle h.18,30, al “Carlo Castellani-Computer Gross Arena”, si disputa tra due squadre all’incirca a metà classifica, ma che sono partite con l’obbiettivo principale della salvezza, ed è valido per la tredicesima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A. Si gioca davanti a un pubblico non numerosissimo, vuoi per l’orario infame che per la serata piuttosto fredda, anche se il meteo è comunque buono. Gli spettatori ufficiali sono 8.404, di cui 1.449 paganti. L’Udinese arriva all’appuntamento di oggi con tre sconfitte consecutive sul groppone e da tre soli punti nelle ultime cinque partite. L’Empoli invece viene da cinque punti nelle ultime cinque. L’Empoli gioca un discreto primo tempo dove si fa preferire ai friulani, con questi che però, nella ripresa, costringono gli azzurri ad una partita in trincea, in apnea, sofferta forse più del dovuto, sfruttando, come in occasione del calcio d’angolo da cui è venuto il gol del pari, i centimetri che rendono in altezza alla squadra di casa. Il gol dell’Empoli arriva al 23° dopo un bello spunto di Pietro Pellegri, alla terza segnatura consecutiva. Nel secondo tempo gli azzurri non riescono quasi mai a ripartire, palesano le tante assenze e i giocatori fuori condizione, e l’Udinese pareggia con pieno merito al 76° con Davis.

Sono in buonissimo numero, esattamente 234, i tifosi udinesi scesi fino a Empoli, soprattutto se si considera la trasferta piuttosto lunga da affrontare e la collocazione bastarda della partita, preserale del lunedì sera. Si compattano, quasi tutti ultras, nella parte bassa dell’ultimo spicchio di curva Sud partendo dalla Maratona. Oltre ai vessilli e agli striscioni riconducibili a Gruppi ultras, sono presenti comunque molti striscioni di “Udinese Clubs”. Col tifo partono subito forte e coi loro cori si fanno sentire nello stadio. Uno dei primi è “Alè alè alè Udinese alé…”, piuttosto prolungato, che si mescola ad altri più secchi come “Udinese olè!”. Si danno un gran daffare, si muovono molto, eseguono bei battimani e cori quali “Forza Udinese! Vinci per noi!”. Accusano poche pause e molti sono i cori che alzano al cielo. Sembrano piuttosto in forma, tifano costantemente, sono molto colorati con tanti stendardi di buona fattura e qualche bandierone e bandiera del Friuli. Forte il loro urlo di gioia per il gol del pareggio, con anche un denso fumogeno rosso acceso. Uno stendardo recita “Alessio con noi”. Presenza dei gemellati romanisti, con tanto di pezza “Diffidati Quadraro”, e aretina. Destano davvero una buona impressione. Il livello del loro tifo si può considerare alquanto buono.

La Maratona inferiore non è gremitissima, forse qualcuno ha preferito il caldo del salotto, ma parte piuttosto bene con cori come “Siamo sempre al tuo fianco, io di te non mi stanco, sei la cosa più bella che c’è…”. Poco dopo viene esposto lo striscione “Ciao Samuele per sempre ultras”, il quarto ragazzo di Foggia scomparso dopo il tragico incidente stradale di domenica 13 ottobre scorso al rientro dalla trasferta di Potenza, costato la vita anche ad altri tre suoi amici. Dopo qualche pausa il tifo continua col coro “Quando l’azzurro segnerà la Maratona esploderà…”. Poco dopo l’Empoli segna davvero, il coro si avvera, lo stadio ribolle, la Maratona si sveglia, alternando cori secchi ad altri più prolungati come “Empoli alé alé canto solo per te, sempre ti sosterrò e mai ti lascerò…” e “Sempre ti sosterremo sempre sarem con te…”. Seguono i tre classici cori per i diffidati, che, come ad ogni partita, non vengono mai dimenticati. Seguono poi “Sacrifici e chilometri, diffidati liberi…”, “Empoli alé, sempre insieme a te, siamo gli empolesi, non vi lasceremo mai…” e “Per l’Empoli combatterem…”. Nel finale si prova a far coinvolgere nel tifo un po’ tutto lo stadio, ma il coro “Empoli! Empoli!” non viene molto bene. Dopo il gol dell’1-1 la Maratona comunque non si scompone e continua a cantare, con cori come “E’ una vita che vivo insieme a te…”. Al triplice fischio del signor Marinelli di Tivoli (Rm) l’Empoli si dirige tutto sotto la Maratona “Emiliano Del Rosso” a ricevere gli applausi della sua gente, conscia che la propria squadra non potesse fare molto di più, ed anche oggi si alza il coro “Orgogliosi di essere empolesi”. Non possono mancare dei cori di sfottò verso i friulani dopo gli incidenti di Udine del 19 maggio scorso che sono costati undici diffide agli ultras empolesi. Presenti anche quest’oggi esponenti dei gemellati del Bayern Monaco e di Montevarchi. La prestazione del tifo empolese può considerarsi su livelli piuttosto buoni, e comunque con poche pause.

Uno sguardo altrove: L’anticipo delle 15 del sabato che inaugura la tredicesima giornata di campionato è HELLAS VERONA-INTER. Gli interisti espongono diverse pezze, tra le quali “1969”, anno di nascita del Gruppo principale “Boys San”, tra i più longevi del panorama ultras, “Diffidati”, “Secondo anello verde”, “Fcim”, “Ultras 1995” e altre ancora. Occupano in pratica tutto il settore ospiti, sono piuttosto compatti, autori di un buon tifo, accendono fumogeni gialli. La polizia ha scoperto un arsenale con centinaia di proiettili, pettorine false delle forze dell’ordine e vari tipi di armi. Si procede con le analisi balistiche sulle armi trovate nel deposito riconducibile a Cristian Ferrario, ovvero uno degli ultras dell’Inter già coinvolti nell’inchiesta di due mesi fa. Striscione esposto a Milano in città: “Ciao Samuele hai lottato da ultras vero i tuoi amici ti aspettano tra gli spalti del cielo”, per ricordare la scomparsa anche del quarto tifoso foggiano, Samuele Bruno, 15 anni, dopo oltre un mese dall’incidente stradale, della sera del 13 ottobre. I veronesi offrono un buon tifo ma niente di che, sventolano tante bandierine, buona la sciarpata. Sul risultato di 0-5, che sarà poi quello finale, la Curva Sud veronese esulta goliardicamente per 6 volte, simulando una vittoria per 6-5. Esposti gli striscioni “Volemoghe ben al Verona!”, già proposto di recente, e “23.05.2000: gli ‘sbarbati’ ci avevano visto lungo” (quando ruppero il gemellaggio coi veronesi sembra che gli interisti dettero dei “bambocci sbarbati” ai veneti). 27.141 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato va in scena MILAN-JUVENTUS. Prima della partita si registra un lancio di petardi e torce tra le due tifoserie. Parte forte il tifo juventino, tra i cori “Chi non salta insieme a noi cos’è…chi non salta insieme a noi cos’è…è un milanista…”. Reciproci sono però i cori di sfottò. La Curva Sud del Milan è disadorna di bandiere e striscioni, un comunicato spiega la sospensione temporanea per gli striscioni “Curva Sud”, “Vecchia Maniera”, “Estremi Rimedi” e dei relativi simboli: di comune accordo con tutti gli altri Gruppi della Sud è sospesa l’esposizione di qualsiasi striscione, bandieroni, stendardi a tempo indeterminato, nell’attesa che venga presa una decisione chiara in merito a questi assurdi divieti temporanei. Il comunicato dice anche che non mancherà invece il sostegno alla squadra in vista di una partita molto importante. Il tifo rossonero si farà valere coralmente anche se non può offrire nessun tipo di colore. Alla fine tutto San Siro fischia per una partita inespressa, uno 0-0 di una noia mortale. 75.502 spettatori ufficiali.

L’anticipo del sabato sera alle 20,45 è PARMA-ATALANTA, coi bergamaschi non tesserati che non sono presenti, infatti agli ultras, che non hanno sottoscritto la tessera del tifoso, la trasferta era vietata. Il settore ospiti è comunque piuttosto pieno e i tifosi della Dea si fanno sentire eccome specie sull’1-3. A Bergamo, nei pressi dello stadio, esposto il sacrosanto ed eloquente striscione “Ennesima assurda restrizione, non ci sono giustificazioni…ci avete rotto i coglioni!!”. I parmensi fanno un buon tifo, tanti i cori proposti, come “Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio a tifare il Parma…”, sullo 0-2. Il “Tardini” si rianima sull’1-2, sale l’entusiasmo con la Nord che canta “Oh forza Parma alé forza Parma alé” e altri cori ancora, ma, a circa un quarto d’ora dalla fine, la Dea va sull’1-3. La Nord canta ancora ma per il Parma non c’è più niente da fare. Esposta dai “Boys Parma” la scritta “Vicini al dolore di Foggia ciao Samuele”. 18.790 spettatori ufficiali. Il lunch match tradizionale della domenica alle 12,30 è GENOA-CAGLIARI, coi sardi che sono in quasi 500 e che sono autori di un buon tifo; è palpabile il loro entusiasmo. Coreografia dei genoani con gonfiabili che dividono la Gradinata Nord, metà rossa e metà blu, non riuscita benissimo a causa della pioggia. In balaustra esposta la scritta “Ciao Samuele ultras per sempre”. Gara vivace, il 2-2 finale va meglio al Cagliari. 31.070 gli spettatori ufficiali. Alle 15 domenicali si gioca COMO-FIORENTINA, coi tifosi toscani che occupano tutta la parte inferiore del settore ospiti e un po’ di quella superiore. Sono belli da vedere e da sentire, sventolano molti bandieroni, facendo un bel tifo, accendono dei fumogeni ed è buona l’impressione che lasciano. I comaschi non riempiono del tutto la loro curva, ma tifano in modo egregio e sono autori di una bella sciarpata. In campo è viola-show: 0-2 e secondo posto in classifica. Sempre alle 15 della domenica si gioca anche TORINO-MONZA. Non numerosissimi, visto anche la trasferta comoda, i monzesi a Torino, anche se sono molto colorati, con tante pezze, stendardi e bandieroni; comunque non deludono. La tifoseria granata è sul piede di guerra e organizza una forte contestazione al presidente Cairo fuori lo stadio, con ritrovo alle 10 sotto la Curva “Maratona”, poi ad inizio partita si portano sotto la Tribuna; scandiscono cori come “Urbano Cairo devi vendere, vendere vendere, Urbano Cairo devi vendere vattene vattene…”, lasciando lo stadio semivuoto per 45 minuti. Esposto fuori lo stadio dai “Torino Hooligans” lo striscione “Un solo colpevole per 19 anni di nulla. Cairo vattene”. L’1-1 scontenta un po’ tutti. Spettatori ufficiali: 21.944. Alle 18 della domenica va in scena NAPOLI-ROMA. I romanisti sono pochi e semplici tifosi, con qualche striscione di Clubs, vista la vendita dei biglietti vietata nella regione Lazio. Esposto da un ponte della Capitale lo striscione “Noi non verremo mai ricordati per essere stati complici di chi ha disonorato questi colori e la nostra curva…avanziamo romanisti!”. La Curva B “Luciano Rececconi” ricorda la figura di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli ferito a morte in un agguato dai romanisti ai margini della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina del 3 maggio 2014, giocata all’’Olimpico’, che quest’oggi avrebbe compiuto 40 anni, con tanti cartoncini plastificati con impressa la faccia dello sfortunato ragazzo, al piano superiore, su cui giganteggia lo striscione “Fiero e leale sventola il tuo coraggio…in eterno la tua curva ti rende omaggio”. La Curva A espone lo striscione “12-11-03 onore a Pietro”. Una canzone inedita di Pino Daniele, cantautore napoletano scomparso ai primi di gennaio del 2015, “Again”, risuona al “Maradona”: grande commozione e partecipazione. Fiaccolata a Napoli lunedì 25 novembre per il quarto anniversario dalla morte di Diego Armando Maradona. Vittoria importante dei partenopei che mantengono il loro primo posto in classifica. 51.164 spettatori ufficiali. Striscione esposto in città: “11/11 Mai sarà dimenticato un omicidio condotto da un servo dello Stato. Gabbo vive”, in ricordo dello sfortunato laziale Gabriele Sandri.

Il posticipo della domenica sera alle 20,45 è LAZIO-BOLOGNA, coi felsinei che sono in buon numero e qualche volta si fanno sentire. Belli anche da vedere coi loro numerosi stendardi. I laziali sventolano tanti bandieroni, accendono fumogeni ed espongono tanti stendardi e gli striscioni “Vivere ultras lottando…ciao Samuele”, “14-11-1971 – 14-11-2024: non si molla di un metro!”, col “Commandos Monteverde” che festeggia l’anniversario, e “Pedro: la Roma ti ha tradito, la Lazio ti ha capito”, questo in Curva Maestrelli, che ricorda il trasferimento dello spagnolo nel 2021 dalla Roma alla Lazio. Fa festa il popolo biancoceleste per la larga (3-0) e importante vittoria. Il posticipo del lunedì sera alle 20,45 è VENEZIA-LECCE. Gli ultras salentini, coerenti da sempre, non partecipano alla trasferta in Laguna in quanto vietata ai non tesserati, esponendo anche, fuori dal loro stadio, la scritta “Tessera e divieti farsa di stato mai viaggerò fidelizzato”. A Venezia sono presenti tifosi normali e, mancando una guida, il tifo è piuttosto spento. Vivaci e colorati invece i veneziani, incitano la loro squadra, sventolano tanti bandieroni, ma, purtroppo per loro, il Lecce si impone nel finale. 9.448 spettatori ufficiali.

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