Sipario sull’edizione 2024 dei Mondiali di nuoto in vasca corta. Alla Duna Arena di Budapest (Ungheria), ultima giornata di gare nell’impianto magiaro. L’Italia ha concluso la propria avventura con un totale di 1 oro, 5 argenti e 3 bronzi (9 podi), in una competizione nella quale Alberto Razzetti è stato il trascinatore con quattro medaglie tra prove individuali e di squadra. Manifestazione con ben 30 primati mondiali (24 individuali e 6 nelle staffette), un dato che non si era mai visto.
Lorenzo Mora ha regalato una forte emozioni agli appassionati. Non era stato un campionato strepitoso per lui, ma in questo day-6 ha nuotato molto bene nella finale dei 200 dorso, andandosi a prendere un argento di valore, in quanto grazie a questo risultato è salito sul podio a livello individuale per la terza rassegna iridata di fila dopo Abu Dhabi 2021 (argento nei 50 dorso) e a Melbourne 2022 (argento nei 100 e bronzo nei 200 dorso). Il successo in questa prova è andato al campione olimpico in carica, Hubert Kos, che ha sfiorato il record del mondo dell’australiano Mitchell Larkin (1:45.63), siglando il primato europeo di 1:45.65. A completare il podio è stato il francese Mewen Tomac (1:49.93).
L’altra medaglia odierna in casa nostrana è arrivata dalla staffetta maschile 4×100 mista, replicando lo stesso piazzamento ottenuto a Melbourne due anni fa. Sempre Mora a dorso in 49.53, Ludovico Viberti a rana in 56.15, Michele Busa a farfalla in 48.81 e Alessandro Miressi a stile libero in 45.42 hanno regalato il terzo posto al Bel Paese (3:19.91). L’oro è andato alla Russia (squadra atleti neutrali B) con il nuovo record del mondo di 3:18.68 a precedere gli USA (3:19.03) e appunto gli azzurri.
Nei 50 stile libero donne Gretchen Walsh ha portato a nove il computo dei record del mondo a livello individuale. Quinta medaglia d’oro per la statunitense, non considerando le prove a squadre, sul crono di 22.83 a precedere l’altra americana Kate Douglass (23.05) e la polacca Katarzyna Wasick (23.37). Sesto e settimo posto per Silvia Di Pietro e Sara Curtis rispettivamente in 23.85 e in 23.87.
Maledizione dei quarti posti nelle finali dei 50 rana donne e uomini. Benedetta Pilato ha visto replicare l’esito della finale olimpica (100 rana), toccando la piastra in 29.11. L’oro è andato alla lituana Ruta Meilutyte in 28.54 davanti alla cinese Qianting Tang (28.86) e alla statunitense Lilly King (28.91). Legno anche per Simone Cerasuolo che col personale di 25.62 è rimasto escluso dal podio per sei centesimi, visto il successo del cinese Qin Haiyang in 25.42 a precedere due atleti con lo stesso crono, ovvero il turco Emre Sakci (25.56), primatista mondiale, e il russo Kirill Prigoda (25.56). Sesto sempre col personale Ludovico Viberti (25.71).
Nei 200 dorso donne l’americana Regan Smith ha fatto valere la legge della più forte nel confronto con la canadese Summer McIntosh, prevalendo con il tempo di 1:58.04 e migliorando il suo record mondiale di 79 centesimi. Argento per la canadese in 1:59.96 (record del mondo giovanile). Il bronzo è andato alla bielorussa Anastasiya Shkurdai (2:00.56).
Vicina al primato mondiale la rappresentante di Hong Kong, Siobhan Haughey, che in 1:50.62 si è messa a collo l’oro nei 200 stile libero donne. L’asiatica è rimasta lontana dal suo “WR” di 31 centesimi, battendo la canadese Mary-Sophie Harvey (1:51.49, record nordamericano) e la statunitense Claire Weinstein (1:51.62, record del mondo giovanile). Ottava Sofia Morini in 1:54.17. Il record del mondo è arrivato davvero nei 200 stile libero uomini grazie a uno straordinario Luke Hobson (1:38.61), prevalendo nei confronti del resto della concorrenza in maniera imbarazzante.
A conclusione, due primati mondiali nello stesso momento firmati USA, grazie alla frazione d’apertura a dorso di Smith nella frazione a dorso di 54.02 e il crono complessivo di 3:40.41 nella finale della 4×100 mista femminile. Alle spalle delle statunitensi la Gran Bretagna in 3:47.84 e la Cina in 3:47.93. Sesta l’Italia con il nuovo primato nazionale di 3:50.46.