Signori, ci siamo. A meno di imprevisti, domenica 1° dicembre verrà tagliato un traguardo senza precedenti in 75 anni di storia del Mondiale di F1. A Fernando Alonso sarà sufficiente prendere il via nel Gran Premio del Qatar per diventare il primo pilota di ogni epoca a partecipare a 400 gare iridate. Un numero solo qualche anno orsono fantascientifico.
Vero che i maxi-calendari odierni hanno inflazionato i numeri, ma quanto sta per realizzare l’iberico resta sensazionale. Non bisogna dimenticare come lo spagnolo abbia esordito nel 2001, quando diversi rivali con i quali si confronta in pista non erano neppure nati! Come se non bastasse, ci sono state nel mezzo delle stagioni mancate. Il 2002 da tester Renault e il biennio 2019-2020, quando si allontanò provvisoriamente dal Circus.
Graham Hill e Jack Brabham furono i primi a toccare la quota dei 100 Gran Premi, riuscendoci in contemporanea il 22 settembre del 1968 a Mont-Tremblant, in Canada. Per varcare la fatidica pietra miliare della tripla cifra si impiegarono, dunque, 18 anni abbondanti dalla nascita del Mondiale.
Ne passarono altri 22, di anni, per vedere un pilota arrivare a 200 Gran Premi. Quello fu Riccardo Patrese, il 15 luglio 1990 a Silverstone. Dopodiché, trascorsero altri due decenni per festeggiare un uomo capace di partire in 300 GP, nel caso di specie Rubens Barrichello, che calò il tris di centoni a Singapore, il 26 settembre 2010. Pertanto, quello che sta per finire è l’intervallo temporale minore tra una centinaia e l’altra (conseguenza, appunto, dell’espansione del calendario).
Un bel premio per l’inossidabile Alonso, che dimostra come la passione per le corse sia massima nel suo animo. A 43 anni potrebbe pensare a divertirsi e a godersi la vita. Invece è lì, a lottare come un Leone e soffrire se necessario, come accaduto a Interlagos, quando ha finito la gara pur in preda ad un atroce mal di schiena. Forse non è un caso possa festeggiare questo significativo traguardo dei 400 GP proprio in Qatar, dove nel 2021 tornò sul podio dopo oltre 7 anni di astinenza.
Kudos, Fernando. Davvero. Oppure ‘Chapeau’ come i dicono i francesi della Renault con cui ti sei laureato due volte Campione del Mondo. Un titolo con la Ferrari l’avresti meritato, ma il Destino ha voluto in maniera differente. Resti e sarai sempre un grande, qualcuno che ci si augura debba ritirarsi il più tardi possibile, anche perché personaggi fuori dagli schemi come te, ormai non ne fanno più.