Inchiodato dalla Polizia locale l’autore della spaccata ai danni della drogheria storica di piazza Ferretto, Caberlotto. A dare la notizia il sindaco, Luigi Brugnaro, parlando di sicurezza a margine dell’inaugurazione della nuova ciclabile di Marghera: «Lo abbiamo preso», ha detto il primo cittadino, «è stata la nostra Polizia locale, è uno sbandato, non di Mestre, che con il piccone ha sfondato la vetrina di Caberlotto».
E rispondendo alla domanda su dove si trovi ora il ladro, ha aggiunto: «Magari sarà anche libero». La Polizia locale lo ha individuato quasi sicuramente grazie alle telecamere di videosorveglianza e alle tracce che ha lasciato, riuscendo a risalire alla sua identità, anche se non fornisce dettagli.
L’episodio che ha visto nel mirino l’Antica Drogheria Caberlotto era avvenuto nella notte tra lunedì e martedì, il ladro, anche se forse erano in più di uno, ha rubato i soldi del fondo cassa e sottratto delle bottiglie di champagne costose, quelle di Dom Pérignon. Oltre ai danni.
Sta invece meglio Paolo Ceccon, il titolare della nota pasticceria di Carpenedo che mercoledì è stato rapinato del Rolex proprio davanti all’attività mentre portava via dei cartoni. Una foto pubblicata sui social lo ritrae sorridente mentre decora uova di Pasqua: «Anche se un po’ abbattuto dai recenti avvenimenti, il nostro Paolo non si ferma», si legge. «Ora è intento a preparare le sue uova artigianali di Pasqua. Vi ringraziamo tantissimo per la vicinanza che ci avete dimostrato oggi».
La Polizia di Stato non molla la lotta alla criminalità e ai furti che si stanno verificando sia a Mestre che a Venezia, sempre più spesso: nelle scorse ore è stata data esecuzione a sei provvedimenti restrittivi della libertà per reati contro il patrimonio e la persona e sono stati fermati tre soggetti di origine nordafricana con precedenti di furto e spaccio di sostanze stupefacenti che non dovevano trovarsi in città.
In campo la Squadra mobile, la quale ha arrestato 6 soggetti destinatari di catture (4 stranieri e 2 italiani) i quali, su disposizione dell’autorità giudiziaria sono stati condotti in carcere dove dovranno scontare pene comprese tra i 2 ed i 5 anni di reclusione.
Le sei persone arrestate si sono rese responsabili di furti, truffe e rapine. In particolare due di loro dediti all’attività di “borseggio” nel centro storico di Venezia, sono stati rintracciati a Mestre, mentre gli altri quattro sono stati riconosciuti colpevoli di furti e rapine commessi in terraferma, nello specifico nelle zone residenziali e nel quartiere di via Piave a Mestre e a Marghera.
In un caso parliamo di furti in abitazione a Marghera. Così come in centro storico, sia in abitazione che in un negozio. Uno di loro è stato arrestato per una rapina con il coltello, avvenuta sempre a Venezia. Sono magrebini oppure dell’Est Europa. «Alla luce dei recenti fatti di cronaca i quali hanno visto protagonisti diversi soggetti dediti a reati contro il patrimonio, quest’ultimo importante risultato della Squadra mobile fornisce risposta alle esigenze di sicurezza della collettività» spiega la Questura.
Un altro obiettivo è stato raggiunto in occasione del servizio Alto impatto di mercoledì pomeriggio. Le squadre interforze impegnate a Mestre hanno portato all’identificazione e al controllo di più di 80 persone, di cui la metà stranieri.
Durante l’attività sono stati identificati tre cittadini stranieri con a carico diversi precedenti: due avevano commesso vari reati tra cui furti, il terzo aveva commesso reati in materia di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. Irregolari sul territorio nazionale sono stati condotti nei Centri di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo e di Macomer.
Il sindaco ha promesso che incontrerà la comunità bengalese che chiede sicurezza, ma premette: «Ci sono tre coordinatori, ognuno va per conto proprio. La comunità bengalese è composta da gente seria, ma bisogna capire chi parla a nome di chi. Hanno fatto elezioni democratiche? Siamo molto più arrabbiati di loro noi italiani dei furti e delle rapine che subiamo da anni e della sporcizia che troviamo in giro». Infine: «Evitiamo strumentalizzazioni».
