Lunedì alle ore 20:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico il big match tra Roma e Atalanta , valido per la quattordicesima giornata di Serie A . Oggi alle ore 13 Claudio Ranieri interverrà in conferenza stampa direttamente dalla sala stampa del 'Fulvio Bernardini' e risponderà alle domande dei cronisti. Come di consueto, LAROMA24.IT seguirà l'evento in diretta.
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Contro l'Atalanta rivedremo la difesa a 3 e i due attaccanti di ruolo dietro a Dovbyk o un centrocampista dietro l'attaccante?
"L'uno o l'altro. In un meeting a Parma a fine maggio dissi che l'Atalanta è l'orgoglio di noi italiani, gioca in una maniera meravigliosa. Stiamo affrontando la terza squadra che ha la stessa filosofia dopo Napoli e Tottenham, ovvero di attaccare e giocare in verticale. L'Atalanta è la macchina perfetta, complimenti a Percassi. Ora la Dea cerca di fare il massimo e di migliorarsi, affronteremo la squadra perfetta. Noi abbiamo visto il barlume di luce, ho visto giocatori che vogliono qualcosa di positivo. Noi dobbiamo rendere i nostri tifosi orgogliosi. Non stiamo bene come io vorrei ma non è possibile dopo appena 10 giorni, ma le note negative di Napoli si sono affievolite. Dobbiamo migliorare le preventive ma contro il Tottenham abbiamo fatto bene e questo mi piace. Possiamo vincere o perdere, ma noi dobbiamo rendere i tifosi orgogliosi. Dal 24 settembre l'Atalanta ha fatto 10 vittorie e 2 pareggi, facendo ben 35 gol. L'Atalanta è prima per gol fatti, per occasioni creati, per tiri in porta... L'Atalanta ti mangia e io non voglio che la mia squadra non venga mangiata. Voglio vedere una gran bella partita. I tifosi sono andati via prima contro il Bologna, ma io vorrei che restassero come hanno fatto contro il Tottenham. Vorrei che uscissero dallo stadio dicendo 'Finalmente hanno fatto tutto ciò che avrebbero dovuto fare'. Il sistema di gioco non conta, è mobile".
I tifosi si sono rivisti nella squadra: quanto è importante?
"Importantissimo. Siamo noi che dobbiamo far innamorare nuovamente i tifosi. Dobbiamo dare il massimo e i tifosi capiscono quando lo dai".
Saelemaekers può giocare ovunque: quale è la posizione perfetta per lui? Quanto è importante?
"Noi allenatori cerchiamo sempre calciatori che sanno giocare in più posizioni. Lui ama molto stare alto sul centrosinistra, ma mi ha detto che si trova bene anche dall'altra parte. Io lo vedo proiettato verso l'attacco, ma ovviamente deve dare una mano anche dietro. A Dovbyk ho detto di non tornare mai indietro, ma contro il Tottenham ha fatto una chiusura da ultimo uomo. Saelemaekers è un giocatore ritrovato anche se non ha i 90 minuti. Stiamo ritornando quelli che i tifosi conoscono".
La Roma vuole seguire il modello Atalanta come progetto futuro? La Roma cercherà un tipo di allenatore alla Gasperini?
"Certo. Ora sembra che tutti dobbiamo copiare l'Atalanta, che è un modello di vertice a cui ispirarsi. Hanno saputo creare questo modello dalla base, Gasperini andò male nelle prime partite e successivamente è sbocciato. Gasperini ha avuto un gran merito di tutto questo, bisogna levarsi il cappello e fare i complimenti a tutta la società. Stanno tutti remando in un'unica direzione".
C'è già una base per costruire questo progetto?
"Abbiamo giocatori importanti che stiamo cercando di riportare alla loro bellezza. Poi sarà l'allenatore a decidere chi tenere. Noi faremo tutto il possibile per cercare di accontentarlo. Roma non è stata costruita in una notte, quindi dateci più tempo".
Che differenza c'è tra lei e Gasperini? Avreste meritato di vincere qualcosa in più in carriera?
"Io parlo di Gasperini e dico di sì. Io sono super contento della mia carriera. Siamo diversi? Io sembro un gentiluomo, ma non mi vedete nello spogliatoio... Ormai ci sono tanti figli di Gasperini per quanto riguarda il suo gioco, io invece cerco di fare il meglio con i giocatori che ho. Non ho un sistema definito, io cerco di mettere i giocatori nel posto migliore. Mi sento un allenatore che riesce a tirare fuori il meglio dai giocatori. Quando sono stato mandato via chi è subentrato al mio posto non ha fatto meglio di me...".
Vedremo Dybala sempre di più in campo per 45/60 minuti? Sta aiutando Pellegrini dal punto di vista mentale?
"Dybala lo valuto allenamento dopo allenamento. Può cadere in alcune problematiche e io devo capirle. Contro il Tottenham l'ho fatto uscire perché avevo bisogno di un giocatore che pressasse maggiormente. Quando si è acceso ha fatto cose meravigliose come l'assist per El Shaarawy. Soulé invece non ha fatto le cose splendide che sa fare Dybala, ma mi ha dato tanta corsa e pressione. Pellegrini? Gli ho detto: 'Stai correndo come un pazzo e senti il peso di questa situazione. Voglio che tu ti diverta, stacchi la corrente e ti resetti. Vedrai che più avanti tornerai il centrocampista che conosco'. Nella mia carriera ho avuto due centrocampisti fenomenali nel saper fare gol e sono Lampard e Pellegrini. Quanti centrocampisti segnano come lui? Io aiuto la Roma e ho spiegato a lui il mio programma".
Quanto dura?
"Dipende quando riattacchiamo la spina. Col calcio non si può dire quanto. Ma in allenamento già ha ricominciato a fare gol, quando sono arrivato non ci riusciva. Sta cominciando il processo di ricrescita. Lui è un ragazzo sensibile e introverso, soffre più di tutti per questa situazione. Non è stato lui a mandare via De Rossi e i tifosi lo devono sapere. Nemmeno Mancini e Cristante sono stati, hanno fatto i pazzi per farlo restare. La gente deve sapere la verità".
Dovbyk?
"Ha avuto piccoli problemi in Ucraina al ginocchio, ma ora non lo avverte più. Sappiamo come va servito questo attaccante e noi non lo stiamo aiutando. Ho parlato alla squadra e ho fatto vedere dei filmati per capire come aiutarlo. Dobbiamo dargli le palle di cui ha bisogno".
Si sono viste meno palle giocate indietro e avete verticalizzato di più...
"Li costringo a giocare solo in avanti (ride, ndr). Io amo quando vedo che le squadre provano a farsi gol, sono contento. Quando vedevo le partite cambiavo canale quando passavano il pallone all'indietro perché non volevo addormentarmi. A Londra sia noi sia loro volevamo fare gol e questo voglio. Voglio che la gente veda la partita e dica 'Finalmente proviamo a vincere'. A Valencia, al primo allenamento, ho fermato tutto e ho detto 'La porta avversaria sta dall'altra parte, quando ci arriviamo?'. E ancora non si parlava del tiki taka, ma c'era Valdano che amava questo tipo di calcio. Ho reso questa squadra pronta a giocare due finali di Champions con Cuper e c'erano tutti i ragazzini che avevo messo io in campo. Ci siamo divertiti. Bisogna fare un mix di esperienza e gioventù. Noi siamo italiani e ci piace solo vincere".
Con l'Atalanta si apre un dicembre che vedrà la Roma impegnata tre volte all'Olimpico e due volte fuori casa. Quanto è importante affrontare squadre più alla portata?
"Non ho mai visto il nome dell'avversario. Possiamo affrontare la squadra più straordinaria di sempre ma magari è in un momento sfortunato... Per me sono tutte squadre che ti vogliono battere e noi dobbiamo cercare di vincere. Il calcio è semplice, ma la cosa difficile è renderlo semplice".