PONTE NIZZA. San Ponzo Semola primo villaggio amico dell’autismo in Italia. È il progetto legato al piccolo borgo (frazione di Ponte Nizza), dove sorge Cascina Rossago, che sta portando avanti la Fondazione Genitori per l’Autismo, ente gestore della struttura, vincitrice di recente del premio “Andrea Astolfi”, promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
In continuità con il progetto “Andiamo in paese”, momenti di incontro e di conoscenza fra gli abitanti del borgo e Cascina Rossago, per cui la Fondazione ha ottenuto la benemerenza di Sant’Agostino 2023 dal Comune di Ponte Nizza, ora ci sono allo studio diverse iniziative di sviluppo. “Genitori per l’Autismo” ha in programma di realizzare un appartamento per cinque soggetti con autismo per verificare l’efficacia della sperimentazione della legge regionale 112/16. Inoltre, nelle immediate vicinanze della Cascina, c’è in progetto la realizzazione di nuovi spazi residenziali più orientati agli aspetti assistenziali e sanitari, dato l’invecchiamento degli ospiti della struttura principale, liberando quindi posti alla Cascina per i più giovani. Infine, il “sogno” di poter avviare la gestione di piccole attività produttive: basandosi anche sul miglioramento delle autonomie di alcuni ospiti, si pensa di sperimentare attività lavorative e commerciali più impegnative dal punto di vista del sapere fare in un contesto sociale allargato, ad esempio l’avviamento di un forno/panetteria/pasticceria, dando uno sbocco più professionale ad attività che già si svolgono a Cascina.
In questo contesto, la Fondazione, anche grazie ai fondi del premio Astolfi e alla donazione degli Amici di Teo, sta concludendo l’acquisto di due edifici nel borgo di San Ponzo da ristrutturare. «La Fondazione continua a perseguire il proprio ruolo di apripista: essendo partita prima, ha incontrato per prima le molte problematiche legate al “dopo di noi” e ne sta sperimentando le possibili soluzioni. Ha costruito un bagaglio di esperienze, di suggerimenti, di buone pratiche da mettere a disposizione di tutti (soprattutto genitori) che non vogliano essere sopraffatti, ma affrontare, con determinazione, il problema del “dopo di noi – commentano Milena Tacconi e Roberto Beretta, rispettivamente presidente e consigliere della Fondazione -. La realizzazione delle attività in corso e di quelle future ci consentirà la preparazione del contesto sociale che potrà sfociare nel primo villaggio amico dell’autismo». .
