Voghera. «L’anno nero dei gatti»: lo definisce così il 2023 l’Enpa di Voghera, che in questo periodo tira le somme degli ultimi dodici affollatissimi mesi al rifugio di strada Folciona. Se il numero dei cani ospitati è rimasto alto, ma comunque nella media degli anni precedenti (in totale ora sono 75, mentre 70 sono quelli che sono andati felicemente in adozione), per i gatti i numeri sono decisamente più preoccupanti.
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Nel 2023 sono stati oltre 200 i mici ritirati dall’associazione animalista, circa 80 in più rispetto al 2022. Il gattile, con i suoi 80 posti, è al completo, e se solitamente la fase calda è nel periodo primaverile ed estivo (quello in cui, solitamente, nascono le cucciolate) quest’anno le emergenze non hanno smesso di verificarsi. L’ultima (anche se per il momento Enpa Voghera sta intervenendo in loco e non in gattile) la scomparsa di una vogherese che, in casa, ospitava 42 felini i quali probabilmente dovranno essere dati in adozione. Un numero, questo, non compreso nei duecento già citati.
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«Un disastro»
«Un disastro, – lo definisce Maria Grazia Centelli, direttrice del rifugio – una piaga che non si è assolutamente placata. Il gattile è al completo, ma c’è una lunga lista d’attesa di gatti tenuti in stallo che aspettano di entrare . Perché i padroni devono traslocare, perché non possono più tenerli e via discorrendo». Ma il problema non sono solo i gatti di proprietà di cui i padroni non possono più prendersi cura, ma anche e soprattutto la mancanza di giudizio di chi non sterilizza: «Purtroppo la gente manca di cultura animalista, – dice ancora Centelli – sottovaluta questo aspetto e poi ci scarica davanti al cancello mamma e cuccioli, o li abbandona in qualche cassonetto. Vediamo delle cose terribilià».
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E poi, ovviamente, ci sono gli accumulatori. «Quest’anno abbiamo avuto cinque o sei casi così – conclude Centelli – che ci sono stati segnalati dalle guardie zoofile. Si circondano di animali, di cani e di gatti, e la comunità aumenta senza controllo. Non è il caso dell’ultima vogherese, e voglio sottolinearlo perché lei li teneva benissimo, ma è successo altrove, e noi siamo sempre intervenuti».
Serena Simula
