/ pavia
L’emorragia di medici di base sembra non avere fine: in provincia ne mancano 45 e Regione ha appena varato un nuovo bando per coprire le carenze, aperto anche questa volta ai dottori di altre Regioni e a quelli iscritti al corso di formazione per medici di famiglia. È l’ulteriore tentativo di Regione per rimpolpare gli ambiti carenti, cioè le aggregazioni di Comuni dove il rapporto popolazione/sanitari sul territorio è sfavorevole e per questo servono rinforzi per venire incontro alle esigenze dei pazienti.
Alla “chiamata” di marzo – quando i medici che mancavano erano 55 – hanno risposto solo in 16, e così ci sono territori che rimangono ancora sguarniti. Anche perché sembra che, in tempi recenti, buona parte dei dottori in formazione non sia rimasto sul territorio: «I medici corsisti sono pochi e negli ultimi due anni le domande di adesione non hanno superato i posti disponibili» spiega Giorgio Monti, presidente provinciale del sindacato di categoria Fimmg ed ex coordinatore del polo didattico di formazione per medici di base. «Al penultimo corso di formazione, soltanto nove iscritti erano residenti della provincia. Ciò vuol dire che un buon numero di quelli che hanno studiato qui non sono rimasti a lavorare sul territorio, preferendo il rientro nelle zone d’origine».
Professione poco attrattiva
Secondo il sindacalista, le borse di studio più basse dei medici in formazione specifica – rispetto ai dottori iscritti ai corsi di specialità – potrebbero scoraggiare le nuove leve, per questo più motivate a intraprendere altri percorsi di studi che sono sì più lunghi, ma reputati di maggior prestigio e con più prospettive. «Sul fronte dell’attrattività – aggiunge Monti – poco è cambiato. Pesa anche la burocrazia collegata, che in certi casi incide per più della metà del tempo di lavoro, tolto alle visite e alle attività di cura. Bisognerebbe semplificare la professione lì dove si può». Una buona notizia arriva dal corso di formazione specifica di quest’anno: «Venti iscritti sono residenti in provincia, e questo lascia sperare che, entro qualche tempo, avranno modo di prendere servizio».
Le carenze
La mancanza di medici di base è diffusa in particolare nei piccoli centri, con carenze che vanno dal Pavese alla Lomellina. Emblematico il caso di Vigevano, la seconda città della provincia dove servono altri otto dottori di famiglia: carenza che va vanti da tempo. La finestra per presentare la domanda si chiude il 18 luglio. Al momento, i medici di base della provincia sono poco più di 300.
