Pavia. Dal Comune arriva un segnale di apertura: «Sono favorevole ad avviare un ragionamento sulle zone 30, magari identificando delle aree dove abbassare il limite di velocità. Qualcosa di buono si può fare». E su un eventuale allargamento delle zone ad andatura calmierata, magari dopo qualche mese di sperimentazione, dice: «È un’ipotesi». Parola di Antonio Bobbio Pallavicini (Forza Italia), assessore alla Mobilità e vicesindaco, ospite del dibattito Muoversi a Pavia, organizzato dalla Provincia Pavese con Fondazione Romagnosi. A margine dell’incontro, il referente dell’amministrazione mette sul tavolo il progetto: una zona 30 scolastica intorno all’elementare Canna (comprensivo Cavour) nel reticolo di stradine strette tra via Riviera e il Ticino. Se si escludono alcune vie singole, è il primo progetto per recuperare terreno sulle altre città, quelle che già da anni hanno ridotto il limite generale di velocità per scongiurare incidenti e le loro conseguenze: misure varate da giunte di ogni colore politico.
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Il dibattito
Una settantina gli spettatori che, al collegio Castiglioni Brugnatelli, hanno partecipato all’incontro sulla mobilità e sicurezza stradale organizzato dalla Provincia pavese con la Fondazione Romagnosi. Altri 160 hanno seguito la registrazione sui social del giornale: un momento di riflessione pubblica sulla scia della tragedia stradale di viale della Resistenza, dov’è morto Daniele Marchi, il maestro d’asilo travolto e ucciso mentre accompagnava a mano la bicicletta. La terza morte sulle strade di Pavia in quattro mesi tra ottobre e gennaio: una sequela di vittime che ha causato una netta risposta da parte di cittadini e associazioni che, con un corteo partecipato da oltre mille persone, hanno chiesto al Comune soltanto una cosa: più sicurezza nel tragitto casa-lavoro quando si sceglie la bicicletta.
In una precedente dichiarazione, Bobbio aveva dichiarato che la città 30 «non è all’ordine del giorno». Dopo il dibattito, l’assessore alla Mobilità ha messo sul piatto la sua idea di moderazione del traffico: un intervento da circa 50mila euro per rivedere la mobilità intorno all’elementare Canna (via Saverio Griffini, Pavia ovest), inglobata in un abitato di strade secondarie (alcune senza marciapiede) tra via Riviera e il fiume. La ricetta prevede diversi ingredienti: abbassamento del limite a 30 all’ora, installazione di dossi rialzati per favorire i pedoni e scoraggiare accelerazioni, corsie per supplire alla mancanza di marciapiedi, rimodulando gli stalli disponibili per aumentare la strada a uso dei pedoni. Infine un “portale di accesso” all’incrocio tra via Riviera e via Zanachi, dove sorgerà un attraversamento rialzato che annuncia l’ingresso nella zona 30, accompagnato da barriere parapedoni.
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«Il progetto è in fase di approvazione, che dovrebbe arrivare nel periodo estivo. La previsione è quella metterlo a terra entro il prossimo anno scolastico», e quindi a partire da settembre. Un intervento analogo era già stato proposto cinque anni fa nell’ambito del Pums, il piano urbano di mobilità sostenibile (ideato ma rimasto lettera morta) che prevedeva la moderazione del traffico nei pressi di otto scuole. E mentre altri capoluoghi hanno già scelto di abbassare il limite ai trenta orari (Bologna sarà la prossima) il Comune di Pavia opta per la gradualità, partendo da quelle zone della città dove attuare gli interventi è più facile. Un metodo che l’amministratore vorrebbee replicare anche sulla diffusione delle bike lane, le corsie dedicate alle bici più economiche e veloci da realizzare delle ciclabili in sede separata, sulle quali l’assessore si è detto «possibilista». Incalzato sull’eventuale abbassamento generale del limite, magari dopo un “periodo di prova” in alcune zone cittadine, Bobbio risponde: «La volontà c’è, è un ragionamento che intendiamo affrontare». Poi ribadisce l’impegno sul fronte della sicurezza stradale: «Abbiamo avviato uno sforzo per sanzionare comportamenti pericolosi alla guida come l’uso del cellulare, la velocità eccessiva oppure la sosta irregolare», magari sulle ciclabili.
Una piazza al Vallone
Quello di Pavia ovest non è l’unica misura di protezione per gli alunni delle scuole. Entro la fine dell’anno scolastico in corso sorgerà una “piazza tattica” in via Saluzzo alle spalle dell’elementare del Vallone. La strada sarà chiusa al traffico per restituire lo spazio agli studenti, che avranno a disposizione un ambiente sicuro che potrebbe diventare anche uno spazio di condivisione per il quartiere. Un progetto “dal basso” proposto dall’associazione Sellino Spiritato che ha ottenuto finanziamenti tramite un bando di fondazione Cariplo (40mila euro) e Comune (9mila).
Il consiglio comunale chiesto dai ciclisti sarà il 27 febbraio
Il consiglio comunale per discutere di mobilità e sicurezza stradale è stato fissato per lunedì, 27 febbraio. Lo comunica il presidente del consiglio comunale, Nicola Niutta (Fratelli d’Italia): «Il Comune informerà sulle modalità, ma verrà data parola ai rappresentanti delle associazioni che si prenoteranno nei giorni precedenti al consiglio». Lo ha riferito l’esponente dell’amministrazione, di fatto accogliendo la richiesta avanzata da cittadini e ciclisti che, dopo la morte del maestro Marchi (la terza vittima della strada in quattro mesi) hanno presentato al Comune una serie di richieste sintetizzabili con una frase: più sicurezza quando si sceglie di andare al lavoro facendo a meno dell’automobile. Al Comune chiedono di varare un piano straordinario di sicurezza stradale da adottare entro un mese dalla data del confronto. Poi più sicurezza di fronte le scuole, maggior controllo della sosta irregolare, interventi di moderazione del traffico come l’istituzione della città dei 30 chilometri orari. Misure chieste con un obiettivo: arrivare a zero morti per incidenti stradali sulle strade di Pavia. Si tratta di un traguardo incentivato anche dall’Unione Europea: nel 2021, il parlamento comunitario ha approvato una risoluzione per abbassare la velocità e altre misure con l’intento di azzerare le vittime della strada entro il 2050. Nei giorni scorsi, i ciclisti di Pavia si sono mossi anche sul fronte della prefettura, chiedendo alla prefetta Francesca De Carlini un tavolo di confronto con l’istituzione e il Comune per affrontare il tema. —
Si.P