MODENA. Grande successo ieri sera al cinema Victoria di Modena per la prima del film “Corro da te”. A salutare il pubblico in sala c’erano i due protagonisti Pierfrancesco Favino e Miriam Leone accompagnati dal regista Riccardo Milani e accolti dall’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi.
«Questo un film racconta di un tema delicato come è quello della disabilità – ha esordito Favino – ma lo fa con leggerezza e ironia permettendoci di vedere ciò che non vogliamo vedere, di chiamare le cose con il loro nome e soprattutto, in un momento storico del genere, poter parlare del buono delle persone. Credo sia importante anche se sembra ormai qualcosa di rivoluzionario». Bellissima e applauditissima è stata anche Miriam Leone, “patrimonio dell’Unesco” come l’ha definita Favino, riferendosi alla sua straordinaria bellezza e alla bravura che ha dimostrato nell’interpretazione del suo personaggio. «Abbiamo ricercato la leggerezza nella disabilità rendendogli l’onore che merita – ha raccontato la Leone - mettersi nei panni di una persona disabile non è stato per niente semplice: ho imparato a maneggiare una carrozzina e ho capito quanta abilità ci vuole per vivere da disabile. Solo provando ti rendi conto di quante barriere architettoniche sono piene le nostra città. Poi è stato divertente imparare a giocare a tennis in carrozzina e anche riuscire in poco tempo a fare qualche accordo con il violino. Insomma, posso dire che ho fatto un vero e proprio "viaggio nell’altro", in qualcosa che non conoscevo proprio e ho imparato a non averne paura”. Attori e regista, si sono divertiti con il pubblico in sala a chiedere alle coppie presenti se mai avessero mentito per far colpo sul loro partner, proprio come fa Gianni, il protagonista del film, che si finge disabile. Ma soprattutto hanno avuto grandi parole di ringraziamento per le associazioni di disabili con le quali si è sviluppata la scrittura del film ma anche la realizzazione. “E se c’è una cosa che mi ha colpito dei ragazzi delle associazioni - ha concluso il regista Milani- e ci ha indirizzato nell’essere politicamente scorretti sul tema, è la loro straordinaria capacità di essere autoironici con se stessi e anche particolarmente feroci sulla loro condizione. All’inizio ci ha spiazzato ma poi è stato il lasciapassare per il successo”.
