Dopo Matteo Parenzan, anche Giada Rossi ha completato il tris di successi e, dopo i Mondiali nel 2022 e gli Europei nel 2023, oggi ha trionfato anche alle Paralimpiadi. A Parigi nella finale di classe 1-2 la testa di serie n. 2 ha superato per (11-9, 11-6, 11-8) la 36enne cinese Liu Jung (n. 3) che si era imposta nelle ultime quattro edizioni dei Giochi. Il suo regno è terminato dopo 16 anni. Quarantesima medaglia complessiva del tennistavolo alle Paralimpiadi.
L’azzurra ha iniziato sul 3-1 è stata superata (3-4) e dal 4-5 distanziata (4-7). Ha recuperato (6-7) e dal 7-9 si è aggiudicata quattro punti consecutivi. Sull’onda dell’entusiasmo nel secondo set Rossi ha allungato in modo dirompente (7-1) e, sulla reazione dell’asiatica (7-4), è ripartita (8-4), è stata riavvicinata (8-6) ed è salita a quattro palle di chiusura (10-6), sfruttando la prima.
Nel terzo parziale si è lottato punto a punto (3-3), poi la 30enne di Zoppola è andata in fuga (6-3), è stata rimontata (6-5) e ha riaccelerato (9-5). Ha avuto quattro match-point (10-6) e, dopo aver mancato i primi due, il direttore tecnico Alessandro Arcigli ha chiamato timeout. Alla ripresa del gioco la terza opportunità è stata decisiva e ha innescato l’esultanza e i festeggiamenti. Giada era già stata bronzo in singolare a Rio 2016 e bronzo a squadre con Michela Brunelli a Tokyo 2020.
L’Italia, dunque, con sette atleti a Parigi, ha ottenuto due ori e due bronzi, con Federico Falco e Carlotta Ragazzini.
«L'oro è il mio colore - esordisce scherzando Rossi - anche quando scelgo gli orecchini, i gioielli. Sono sempre d’oro. L’ho vinta per il look». Poi continua:«Sono veramente tanto felice e orgogliosa per me e per tutte le persone che hanno lavorato con me negli anni. Vincerla così, vincerla qua, secondo me era destino. Era il mio anno, il 2024: io sono nata il 24 agosto del '94 e quindi il 24 agosto ho fatto i 30. Tutto doveva andare così, forse. Non realizzo ancora quello che ho fatto, ma so che è successo. Essere campionessa paralimpica mi dà un effetto pesante, devastante anche. Non lo so, sono troppo emozionata, non capisco più niente».
E riguardo all’avversaria «aveva vinto 9 medaglie d'oro ai Giochi Paralimpici, quindi era ostica. Io ci avevo vinto, è vero, e più volte di quante ci avevo perso (3-2 nei confronti diretti, ndr), però sicuramente quando arrivano qui sono diverse. L'ultima volta poi che l’avevo incontrata era stata l’anno scorso in un torneo proprio in Francia, e ci avevo perso 3-1, poi abbiamo preso degli accorgimenti. Nel frattempo abbiamo lavorato molto, ieri questi accorgimenti ce li siamo letti e oggi abbiamo cercato di metterli in pratica. Ci sono tante persone cui va dedicata la medaglia, ma penso che in particolare, per una volta, la dedico a me stessa, così non scontento nessuno. Le persone che hanno creduto con me in quello che stavamo facendo sono veramente molte e la mia famiglia se lo merita in primis, poi ci sono molte altre persone».