«C’è chi sceglie il silenzio. E chi decide di esporsi. E a entrambi va il mio rispetto». Inizia così il lungo sfogo di Georgia Luzi, condiviso via Instagram. La conduttrice, cresciuta professionalmente in Rai, ha scritto online parole forti con cui racconta, tra le altre cose, un episodio accaduto in passato quando un collega le lanciò contro una sedia «solo per aver espresso il mio parere». Ad accompagnare il messaggio la scritta «Quando ce vo, ce vo».
«Nella mia vita lavorativa ci sono stati periodi in cui ho accettato e subìto parole (e non solo) che forse avrei dovuto combattere ancor più energicamente di quanto abbia fatto», continua, «Anche se 1 metro e 60 di “bionditudine” non avrebbe spaventato nessuno. In quel momento… ho scelto di non “denunciare” almeno pubblicamente (ho continuato a lottare ogni giorno in silenzio, la testa non l’ho mai piegata). Sapevo a cosa sarei andata incontro e ho avuta paura. Paura di perdere il lavoro, di non essere creduta, di essere donna in un mondo di uomini. Perché alle donne che scelgono di dire di “no” vengono fatte le pulci, ne vengono contestati i tempi e i modi (“come mai hai scelto di parlarne adesso e non prima?” “Ma non lo sai che i panni sporchi si lavano in casa???”) e così da vittime passiamo a carnefici».
La conduttrice, a questo punto, fa riferimento a un collega specifico e a un brutto episodio: «Queste persone sono le stesse che giustificano la propria condotta (meschina) con il “troppo amore” che mettono nelle cose che fanno. Il troppo amore…(un po’ come quelli che ti picchiano perché ti amano troppo). Quindi, quelli educati e perbene per far capire quanto ci tengono al proprio lavoro, devono insultare qualcuno. Quindi, vale tutto?! Eh no. Minacce, urla, parolacce non valgono. Arroganza, presunzione, violenza verbale, non valgono. E allora mi viene in mente quando un “collega” mi lanciò una sedia. E solo per aver espresso il mio parere. Fortunatamente il “caro collega” aveva sì un ego spropositato, ma anche una mira scarsissima. Mi ribellai… e nel tempo ho pagato le conseguenze anche di quello».
Luzi non fa i nomi, ma alcuni indizi vanno nella direzione di Pierluigi Diaco che con lei ha condotto l’edizione estiva di Unomattina nel 2010. Il conduttore di Io e te, infatti, ultimamente è finito al centro del dibattito televisivo per alcuni scivoloni e nervosismi in onda. Tanto che, poche ore prima del post della collega, nella puntata con ospite Flavio Insinna aveva commentato: «Mi hanno invitato a riflettere sul mio temperamento. Voglio dirlo pubblicamente dai microfoni di Rai1. Ogni tanto, come Flavio, anche io ho perso la lucidità e ho perso la pazienza. Ma se mi sono rivolto in maniera sgradevole è perché chiedevo aiuto. In questo mese mi è capitato di avere delle intemperanze per il troppo amore e per la troppa passione che metto in questo mestiere, essendo io un emotivo».
E a leggere quest’ultima frase, le parole «troppo amore» usate anche da Georgia Luzi non sembrano solo una coincidenza. Ma, dicevamo, le conferme mancano. Georgia sceglie di usare nome e cognome, ma aggiunge: «Ancora oggi dà fastidio e fa paura che una donna abbia una testa pensante, abbia un’opinione e le sia data anche la libertà di poterla esprimere. Non permettete a nessuno di dirvi cosa potete o non potete dire, abbiate coraggio e siate gentili. Il loro “potere” è nulla di fronte alla vostra fierezza. E invece delle lacrime di coccodrillo, basterebbe portare rispetto. Perché siamo tutti uguali».
E prevedendo la critica più ovvia, conclude: «P.s. Ora direte che sto a rosicà in quanto attualmente non sto lavorando ad un programma; lo aggiungerò alla lista dei motivi per cui rimanere in silenzio». Nei commenti salta all’occhio anche il «like» di Valeria Graci, anche lei ex compagna di lavoro di Diaco.