«Credo che dire “ti amo” sia bello, ma dire “voglio che tu abbia il meglio di ogni cosa” è gentilezza. Non è solo un’espressione di quello che provo per te, ma è come vorrei che tu stessi quando sei da solo». A raccontarlo è Lady Gaga che, in occasione dell’uscita di Chromatica, il suo sesto album in studio, apre il suo cuore in una lunga intervista insieme a un padrone di casa d’eccezione: Tiziano Ferro, che in esclusiva per Vanity Fair Italia ed RTL 102.5 si confronta direttamente con la popstar in occasione dell’uscita della sua nuova creatura, anticipata dai singoli Stupid Love e Rain on Me, quest’ultimo cantato insieme ad Ariana Grande.
La conversazione, che prende il via nello studio di registrazione di Chromatica, lo stesso di Frank Zappa, aggiunge Gaga, inizia dalla musica e si sposta pian piano sul rapporto con Dio, sulla sofferenza e, naturalmente, sulle radici italiane e il profondo legame con la nostra terra. L’incontro, che è avvenuto pochi giorni prima del lockdown, regala emozioni vivide, segnate da due anime purissime, quelle di Gaga e di Ferro, che si confrontano per la prima volta dando vita a una conversazione sorprendente, le cui pillole saranno pubblicate quotidianamente sul sito di Vanity Fair e su RTL 102.5 prima di vedere l’intervista completa sul nuovo numero di Vanity Fair in uscita il 3 giugno.
«Credo che la gentilezza vada in due direzioni: non si tratta solo di essere gentili verso gli altri ma verso sé stessi. Allora se dico “ti voglio bene” significa che spero che tu sia gentile con te stesso, che tu sia felice: è un’espressione bellissima, una di quelle cose che mi rende felice di dire che sono una donna italoamericana. Mi piace dire che sono così grata ai miei antenati, che sono arrivati qui in America dall’Italia e hanno lavorato così duramente per far studiare i loro figli, per dare una vita migliore ai miei genitori che, a loro volta, hanno permesso a me di realizzare le mie speranze e i miei sogni» racconta Gaga in questa quinta e ultima pillola, scegliendo di tornare con Chromatica al pop più puro che abbiamo già avuto modo di apprezzare in album come The Fame e Born This Way e che qui esplode in tutto il suo fragore facendoci riscoprire la Joanne delle origini, quella che il mondo ha conosciuto e accolto a braccia aperte, che avesse addosso un paio di bistecche o un cappello rosa cipria da cowgirl.