Unicredit blinda la quota in Commerzbank.
Andrea Orcel si prepara così al confronto con il governo a guida Cdu che, secondo i sondaggi, vincerà le elezioni del 23 febbraio. I vertici del partito non hanno mai nascosto di essere contrari all’iniziativa partita da piazza Aulenti e quindi è presumibile che dissemineranno la strada di trappole. Da questa mattina, però dovranno fare i conti con una nuova realtà. Di prima mattina, infatti, arriva l’annuncio che Unicredit ha appesantito la sua partecipazione in Commerzbank a circa il 28% rispetto al 21% dichiarato nelle settimane precedenti. La nuova quota è suddivisa in una partecipazione diretta del 9,5% e una quota del 18,5% detenuta attraverso strumenti derivati. La banca italiana ha confermato di aver avviato le procedure di autorizzazione necessarie per aumentare la partecipazione fino al 29,9%. Significa avere il controllo dell’assemblea dei soci considerato che allo Stato tedesco è rimasto poco più del 12%.
Secondo Unicredit, questa operazione rappresenta un chiaro segnale di fiducia nei confronti di Commerzbank e più in generale dell’economia tedesca, attualmente in una fase di difficoltà. “Commerzbank rappresenta un valore significativo che dovrebbe essere consolidato”, ha dichiarato l’istituto di Piazza Gae Aulenti, specificando che, almeno per ora, l’operazione è da intendersi come un semplice investimento strategico.
La reazione dei mercati è stata immediata. Alla Borsa di Francoforte, il titolo Commerzbank ha guadagnato oltre il 3% e Unicredit l’1,3% a Milano. La mossa rientra in una strategia già dichiarata da Unicredit, che punta a rafforzare la propria presenza in Commerzbank fino a un massimo del 29,9%. La banca ha anche sottolineato che il prezzo medio di ingresso è inferiore alle attuali quotazioni di mercato e rispetta tutti i parametri finanziari previsti a tutela degli azionisti.
L'impatto sul risiko bancario europeo
Il rafforzamento di Unicredit in Commerzbank si inserisce nel più ampio contesto del risiko bancario europeo. La mossa non ha però effetti sull’Offerta Pubblica di Scambio lanciata da Unicredit nei confronti di Banco BPM, la terza banca italiana, come precisato dalla stessa Unicredit. Ciononostante, la reazione di Banco BPM non si è fatta attendere. L’istituto ha deciso di presentare un esposto alla Consob chiedendo di dichiarare l’improcedibilità dell’offerta pubblica su Piazza Meda, con l’obiettivo di tutelare i soci e salvaguardare l’offerta pubblica su Anima.
Secondo gli esperti di Intermonte, l’intento di Unicredit di mantenere flessibilità nella gestione della propria partecipazione in Commerzbank potrebbe aprire a vari scenari: dall’incremento della quota fino al 29,9% al possibile lancio di un’offerta pubblica di acquisto (OPA) sulla banca tedesca, oppure alla cessione della quota stessa. Una strategia che evidenzia la volontà di Unicredit di restare agile sullo scacchiere bancario europeo.
Le reazioni degli analisti
L’operazione ha suscitato diverse reazioni tra gli analisti. Intermonte evidenzia che l’incremento della partecipazione di Unicredit in Commerzbank potrebbe rappresentare una mossa strategica per rafforzare il proprio posizionamento nel mercato tedesco, ma anche un’operazione potenzialmente rischiosa a causa dell’esposizione internazionale della banca italiana. Equita, invece, si è soffermata sulle implicazioni relative all’offerta su Anima, richiamando le parole di Claudia Buch, Presidente del Consiglio di Vigilanza, secondo cui l’applicazione del "Danish Compromise" verrà valutata caso per caso.
Il risiko bancario europeo resta dunque in pieno fermento, con le mosse di Unicredit che si configurano la partita più rilevante nel panorama finanziario continentale. Le prossime mosse della banca italiana potrebbero influenzare non solo le dinamiche interne a Commerzbank, ma anche l’esito dell’offerta su Banco BPM, generando nuove tensioni tra gli stakeholder.