Riflettori puntati sulla sanità, anzi sulla “Via italiana per la tutela della salute”, ad Atreju. Nel ricco cartellone della kermesse di Fratelli d’Italia in corso al Circo Massimo non poteva mancare uno spazio su un tema sul quale la sinistra ha molto speculato accusando il governo di voler privatizzare. Alla tavola rotonda, moderata da Pietro Senaldi, condirettore di Libero, si sono alternati il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il sottosegretario Marcello Gemmato, i governatori di Marche e Puglia, Acquaroli ed Emiliano, e Franco Zeffini senatore di FdI.
Annunciando la tavola rotonda Zaffini sottolinea l’irresponsabilità delle opposizioni. “La sinistra ha deciso di fare politica con la sanità e lo fa davanti agli ospedali facendo comizi dove c’è scritto di fare silenzio perché sono luoghi di cura. Dicono che privatizziamo la sanità. Ognuno decide di rendersi ridicolo come crede”. Si parte dalla prima provocazione: la sanità gratis per tutti è una utopia o si può ancora difendere? “La cosa che più mi offende da parte delle opposizioni è che nessuno vuole privatizzare il Servizio sanitario nazionale”, risponde Schillaci. “E nessuno mi ha chiesto di farlo. Io ho sempre lavorato nel Servizio sanitario pubblico. Dobbiamo cambiare paradigma. Investire in prevenzione e diminuire il numero dei malati cronici. È l’unico modo per preservare il Ssn”.
E ancora: “I medici di medicina generale sono la prima barriera dei pazienti”, chiarisce il ministro. “Bisogna dare nuovo lustro alla loro figura e fare sì che il corso di formazione regionale diventi una scuola di specializzazione. Non possiamo pensare di usare al meglio i fondi del Pnrr se i medici di medicina generale non passeranno un numero determinato di ore nelle Case di comunità perché non rimangano delle cattedrali nel deserto”.
Il sottosegretario Gemmato smentisce la vulgata del centrosinistra sulla cancellazione delle multe ai no vax. “Non è una notizia, perché cancellare le multe è un impegno preso e portato a termine. Crediamo nelle istituzioni e abbiamo una commissione parlamentare d’inchiesta Covid con un presidente libero ed emergeranno verità non banali, sono stati fatti errori”. Poi lancia un appello al governatore della Puglia, Michele Emiliano. “Dividiamoci su tutto ma non sulla Sanita e sul Servizio sanitario nazionale”. Ed Emiliano, svestiti i panni dell’avversario politico, accetta l’invito. “Sono a disposizione del ministro della salute e del sottosegretario per iniziare a tracciare le linee guida del nuovo Ssn, perché si evitino polemiche politiche e si arrivi ad una pianificazione comune. È un impegno che prendo formalmente”.
Acquaroli sottolinea che la Regione Marche “non solo è tra le prime cinque regioni italiane per il rispetto e i Livelli essenziali di assistenza. Ma è anche una regione benchmark, cioè una regione che sa coniugare il rispetto dei conti, senza mai aumentare l’imposizione fiscale, e anche livelli accettabili di assistenza sanitaria”. Dal palco di Atreju il governatore ha aggiunto che la distribuzione dei fondi avviene secondo dei “parametri nazionali che sono uguale per tutti, però il tema a mio avviso fondamentale è l’organizzazione”.
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