«Amava viaggiare e da sempre coltivava la passione per le auto. Spesso non lo si vedeva in giro per diverso tempo perché andava in Marocco, paese a cui è sempre stato molto legato nonostante il suo sentirsi spilimberghese doc. Anche se lontano centinaia di chilometri, però, lui c’era sempre per chiunque ne avesse bisogno, non diceva mai di no. Era un bravo ragazzo e un grande amico, non doveva finire in questo modo, non è giusto». Nadir El Kattani ricorda così l’amico d’infanzia Salah Eddine Cancian, mancato la notte tra lunedì 9 e martedì 10 dicembre a seguito di un grave incidente stradale lungo la Cimpello Sequals. L’auto sulla quale viaggiava era finita fuori strada schiantandosi contro un albero.
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Tra il dolore di amici e familiari proseguono le indagini per fare piena luce sull’accaduto. Giovedì 12 dicembre mattina è stata eseguita l’autopsia, affidata dal pm Federica Urban al medico legale Michela Frustaci. Dai primi riscontri autoptici non sono emerse patologie congenite. Tramonta, dunque, l’ipotesi del malore alla guida. Vista l’assenza di segni di frenata sul luogo dell’incidente, prevale quella di un colpo di sonno. Come da prassi sono stati effettuati anche i prelievi istologici e tossicologici, di cui si resta in attesa degli esiti.
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Nel frattempo, nel pomeriggio di giovedì 12 sull’albero contro il quale Salah ha perso la vita, gli amici hanno voluto ricordarlo appendendo una sua fotografia, avvolta da fiori bianchi, che lo ritrae di fronte al mare all’interno della sua auto, le due cose che più amava. Oltre alla foto una targa col suo nome e la scritta “Che la tua anima possa diventare il nostro spirito”, perché Salah nel cuore degli amici e delle persone che hanno avuto il piacere di conoscerlo ha lasciato un segno indelebile. Il suo amico Nadir lo sa bene.
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«Da piccoli andavamo nella stessa scuola – ha ricordato –. Anche se avevamo qualche anno di differenza ci piaceva giocare insieme. Quando siamo cresciuti in entrambi è nata la passione per le auto; quando ne acquistava una correva a farmela vedere, era la persona più felice del mondo. Era un bravo ragazzo, altruista e sempre pronta ad aiutare chiunque si trovava in difficoltà. Abbiamo perso un grande uomo. Porterò sempre con me il suo ricordo e i valori che mi ha trasmesso».
Nadir, infine, ha ricordato la pericolosità della Cimpello Sequals. «Nonostante gli autovelox e le misure adottate, le auto continuano a correre a velocità elevate. – ha concluso –. Io lo so bene, essendo di Spilimbergo quella strada la percorro tutti i giorni per venire a lavorare a Pordenone».