I richiedenti asilo di Portogruaro cercano un campo per praticare il loro sport preferito: il cricket.
L’appello è stato rilanciato, in questi giorni, dall’associazione Noi Migranti onlus, che assiste questi ragazzi, in attesa che il loro iter procedurale possa essere completato, maturando le condizioni per avere il sospirato permesso di soggiorno.
Non hanno molte pretese i giocatori: vorrebbero allenarsi regolarmente su un campo di calcio abbandonato, e quindi in erba come vorrebbe questa disciplina; ma si accontentano anche di un campo in cemento.
I ragazzi di Portogruaro che sognano un campo di cricket sono 10 pakistani, 4 afghani e 10 bangladesi, tutti richiedenti asilo che vivono nelle palazzine di via San Giacomo, nel famoso Centro di Assistenza Straordinario (il Cas).
Normalmente i campi di cricket sono circolari in erba, con un diametro che oscilla tra i 137 e i 150 metri. È una disciplina simile, ma non certo uguale, al baseball. Si usano mazze e palline, si gioca in 11 contro 11.
La nazionale maschile italiana, grazie anche ai ragazzi asiatici di seconda generazione, è tra le più forti in Europa. Il cricket tornerà a esser dopo più di 120 anni, disciplina olimpica ed è inserita quindi nel programma delle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Attualmente i richiedenti asilo di Portogruaro si impegnano nel cricket soprattutto il sabato e la domenica, su parcheggi abbandonati, in condizioni che si possono immaginare.
«Finora i richiedenti asilo hanno ricevuto proposte per giocare a cricket, ma solo da fuori Portogruaro - ammette il portavoce di Noi Migranti onlus, Roberto Soncin - il loro e il nostro desiderio sarebbe quello di poter avere un campo a disposizione a poca distanza dalle loro abitazioni».
A conti fatti, ed è un paradosso, perchè non è un mistero che praticare sport a Portogruaro sia un’arte difficile. Manca una pista di atletica leggera, e i migliori talenti sono costretti a emigrare; le squadre di calcio spesso devono allenarsi fuori comune; per non parlare di volley e basket, gli sport di squadra al chiuso più praticati.
Gli appassionati, soprattutto ragazzini senza patente, dovranno percorrere chilometri in bici, con tutti i pericoli del caso, per recarsi a Pradipozzo, dove le precedenti amministrazioni hanno pensato di collocare il nuovo palasport.
Nel comune del campione del mondo e d’Europa di basket Giovanni Gavagnin, del campione d’Europa di calcio Samuele Dalla Bona e della vicecampionessa europea di volley Gaia Moretto praticare gli sport più popolari non è semplice. Figurarsi il cricket.