Da vandali a volontari, il “metodo Casale” funziona puntando sulla rieducazione e il reinserimento dei giovani che si sono resi protagonisti di danneggiamenti a persone e oggetti.
Negli ultimi mesi, i minorenni sono stati coinvolti in progetti sociali con piccole manutenzioni e aiuto a persone anziane e con disabilità. Il risultato? La comunità ha riacquistato fiducia nei ragazzi.
Lo scorso aprile, durante la sagra, un minorenne non residente a Casale ha danneggiato piante e fioriere davanti alla porta del municipio.
A ottobre, invece, un gruppo di ragazzi, quasi tutti 14enni, ha lanciato dei petardi contro un anziano, causando lesioni all'orecchio del malcapitato, poi lo ha preso in giro. «Si tratta di minorenni, la priorità è cercare un approccio educativo - spiega la sindaca di Casale Stefania Golisciani - Non sempre i ragazzi sono coscienti, lo fanno per gioco o per dimostrare qualcosa e non si rendono conto dell’impatto che ciò può avere in termini economici e, soprattutto, il danno reputazionale».
La sindaca si è confrontata con le famiglie ed ha proposto di coinvolgere i minori in attività sociali. Nel primo caso, colui che ha danneggiato le fioreria ha fatto delle piccole manutenzioni nell’ambito del progetto “Ci Sto? Affare Fatica”.
Nel secondo, quello del petardo lanciato contro un anziano, alcuni minorenni sono stati coinvolti in attività con anziani e persone con disabilità dando aiuto nel gioco dello SkyMano, una sorta di pallamano adattata in 11 contro 11.
Altri hanno dato una mano ai volontari nell'organizzazione di eventi in paese. «Il danno economico provocato non era elevato ma il problema era il rapporto con il resto della popolazione, con un danno intergenerazionale poiché gli adulti perdono fiducia nei giovani, etichettati come delinquenti - continua la sindaca - In realtà, si tratta spesso di ragazzi che necessitano di una guida e di una spiegazione adeguata dei loro comportamenti. È ingiusto incolpare esclusivamente le famiglie, che ho avuto modo di incontrare e che si sono dimostrate molto attente al benessere dei figli.
Ogni genitore, prima o poi, si trova a confrontarsi con le prime esperienze di autonomia dei ragazzi, che talvolta possono sfociare in errori dei minorenni. È proprio in questi momenti che i ragazzi imparano dalle conseguenze delle loro azioni, a livello sociale».
Il coinvolgimento in progetti di volontariato ha un doppio beneficio: «Da un lato, i ragazzi riscattano la loro immagine agli occhi della comunità, dall'altro, la comunità stessa riacquista fiducia in loro, creando un circolo virtuoso - conclude Golisciani - Le persone che vedono i ragazzi coinvolti in attività sociali sono contenti, conoscono e riconoscono più piccoli che si ritagliano così il loro spazio nel contesto sociale: non è un aspetto marginale».andrea dossi