È il solito burlone, l’assessore alla Cultura Cristiano Corazzari. Forse fuori tempo, ecco. Perché destinatario del suo ennesimo scherzo è stato ieri, 11 dicembre, il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, travolto dall’estro dello scoppiettante assessore nel pieno della sessione di bilancio.
«Caro presidente, sono a comunicarti che recentemente ho avviato un’attività amatoriale di barbiere parrucchiere, come da tradizione familiare» l’incipit della lettera ricevuta dall’entourage di Ciambetti.
Una mail con cui l’assessore si proponeva come parrucchiere per il presidente dell’Aula e i consiglieri. «Per me sarebbe un onore mettere a disposizione la mia passione di novello barbiere, a titolo gratuito e secondo tempistiche e modalità da concordare».
Fosse solo questo. Corazzari chiedeva di avere a disposizione «locali idonei, da adibire a parruccheria del Consiglio». Non l’attrezzatura: «In buona parte, ne sono già in possesso».
Ma qualche aiutante, ecco: quello, sì. «Mi sarebbe utile utilizzare part-time personale volontario del Consiglio, come apprendista-assistente di bottega».
E la chicca finale: «L’iniziativa potrebbe migliorare qualità estetica e decoro dei membri del Consiglio, specialmente nelle lunghe sedute in Aula».
Risposte di Ciambetti? Zero. Pare che il presidente si sia sfogato, facendo sapere di avere ben altri pensieri, in tempi di manovra di bilancio.
Quanto a Corazzari, la solita risata: «Era una burla. Ma è vero che mia mamma faceva la parrucchiera e io sono stato allevato tra acconciature e colpi di sole. Ora non avrei tempo di tagliare i capelli; ma, chi lo sa, quando andrò in pensione...».