Riprendersi il diritto a vivere la notte, nel quartiere della stazione di Mestre, non è impresa facile e neanche immediata. Ma è necessaria.
Fuori, dopo il tramonto, si consumano drammi personali, faide criminali, commerci illegali. Al civico 74 di via Piave si tenta di innescare un circolo virtuoso. Per vivere sereni in via Piave. Che lo merita.
La sede del Gruppo di lavoro di via Piave, che ha lanciato l’iniziativa del “Riprendiamoci la notte” è diventata una luce accesa, accogliente, nella notte di questa strada tristemente nota, quando la via si svuota di cittadini e lascia spazio a spacciatori e consumatori di sostanze.
«Bisogna essere come la goccia che batte sulla pietra, vi è un mondo che vuole vivere questo quartiere in serenità. Non siamo, certo, gente che nasconde i problemi, che sappiamo esistono, eccome, ma vogliamo fare qualcosa a modo nostro per rivitalizzare il quartiere» spiegano dal Gruppo di lavoro. E allora ecco tanti appuntamenti per stare assieme nel quartiere. Presentazioni di libri ed eventi, per arrivare il più possibile vicino alla mezzanotte. Incontri dell’associazione spostati in avanti con l’orario. Così, ad esempio, mercoledì sera chi apriva la porta dell’associazione “Passacinese” entrava in un mondo fatto di studenti universitari e cittadini, italiani, coreani e cinesi, impegnati in un appassionato Karaoke tra canzoni italiane, della Cina e della Corea.
La “Asian Night” si è svolta tra chitarre e il karaoke sullo schermo tra balli e risate.
Ieri pomeriggio la sede dell’associazione si è riempita, dalle 18, di famiglie giovani con i loro bambini, impegnati in un happening tra libri letti e raccontati, aperitivi per i più grandi, dolcetti per i più piccini.
«Una città normale» è l’obiettivo di questo progetto che andrà avanti fino alla fine dell’anno. Lo spiega l’artista Mr Heart del gruppo Tapu Art, che espone fino a mezzanotte ogni venerdì e sabato le sue coloratissime opere, sotto lo slogan “Love via Piave”.
«Dedichiamo la mostra ai cittadini di questa via, ai vecchi abitanti, ai nuovi residenti che arrivano da paesi lontani e spesso non si sentono a casa ma che vanno accolti. La delinquenza è un sintomo marginale, un grande problema che dobbiamo risolvere tutti assieme ma la maggior parte degli abitanti vogliono vivere sereni. Tenendo aperto questo posto vogliamo essere un faro accogliente per tutti, anche chi vive ai margini, come lo siamo stati noi, ma siamo convinti che con la partecipazione di tutti questo quartiere può diventare un laboratorio sociale e culturale importantissimo». Gli artisti da gennaio apriranno uno studio in via Podgora.
Nicola Ianuale è entusiasta. Per lui l’impegno di questo faro acceso piccoli, importanti, contributi li produce. «Una coppia di passaggio durante una nostra riunione è entrata e ha voluto partecipare. Altri hanno chiesto di iscriversi all’associazione o di partecipare ai prossimi eventi. L’editore di Ediciclo, arrivato da Portogruaro, per la presentazione di un libro, ha promesso di tornare con nuove iniziative. In questi primi giorni almeno 200 persone sono passate di qui».
E arrivano nuove collaborazioni: come la presentazione il 10 dicembre del focus sulla città della Fondazione Pellicani o la scrittrice Chiara Clini che ha pubblicato “L’ultima crociera” con Mondadori e ha accolto subito l’idea di presentare il suo lavoro il 18 dicembre, non di pomeriggio ma di sera.
Il cineforum gode dell’aiuto degli studenti dell’Udu e di Quarta Parete nell’organizzazione delle visioni al cinema Dante promuovendo l’abbinata spritz e pellicola. Si è aggiunta la ong Mediterranea che ha programmato tre appuntamenti, il 5, l’11 e il 19 dicembre, per informare i cittadini sulla propria attività o vendere gadgets per l’autofinanziamento.
Il 21 dicembre alle 21 è stato organizzato l’appuntamento con il taglio del panettone per gli auguri natalizi, aperto a tutti. Da alcuni giorni la sede di via Piave 74 ha cominciato anche a raccogliere coperte, indumenti e cibo per la campagna di raccolta di aiuti per le persone che vivono in strada di “Riprendiamoci la città”.
Tanti vogliono dare una mano. Le 26 foto della manifestazione dei diecimila di fine settembre, dopo la morte di Giacomo Gobbato, realizzate da Stefano Giacomazzi dal 13 dicembre saranno in mostra all’ ostello Anda, sempre pieno di giovani, soprattutto stranieri. Alcuni sono già arrivati per ammirare i dipinti dei “Tapuisti”.