I toni sono accesi in aula. Il punto all’ordine del giorno in Consiglio comunale è il sei. “Prosecuzione dei municipi oltre i primi due mandati successivi alla nascita del comune di Rivignano Teor del prosindaco e consultori”.
La minoranza è contraria, lo dice con chiarezza la consigliera Angela Piantoni che imputa al sindaco Fabrizio Mattiussi di aver portato avanti in campagna elettorale le istanze dell’ex Comune di Teor. Il primo cittadino non ci sta, replica e sbotta: «Cambia spacciatore».
Per poi rivolgere lo stesso invito ad altri due colleghi di opposizione Massimo Tonizzo ed Emanuele Bazzo. Un’uscita che gela la maggioranza e fa insorgere l’opposizione. «Un tempo si parlava di Rivignano per i progetti virtuosi e per i risultati straordinari ottenuti – afferma l’ex assessore Piantoni –, oggi siamo di fronte a un cambio di passo evidente. Ho fatto presente al sindaco che il suo atteggiamento in campagna elettorale ha riaperto una frattura tra Rivignano e Teor, lui dopo averlo negato mi ha urlato “Cambia spacciatore” mancando di rispetto a me e ai due colleghi e dimostrando l’inadeguatezza nel ricoprire il suo incarico e dell’istituzione che rappresenta».
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«Purtroppo – aggiunge Piantoni – è già capitato. Lo dimostra ogni volta che si rivolge ai consiglieri dandogli del tu e non dei lei e ostacolando la nostra partecipazione ai lavori del Consiglio convocato sempre di lunedì: ci notifica le bozze delle delibere il giovedì alle 12 dandoci di fatto solo un giorno di tempo per prepararci. La politica folcloristica bisognerebbe lasciarla in osteria e non in Consiglio».
Piantoni non presenterà un esposto. «Quanto accaduto è davvero molto grave – riferisce –. Voglio comunque abbassare i toni e riportare l’attenzione sui temi importanti per la nostra comunità, accettare le scuse del sindaco e credere nella non intenzionalità delle sue parole. Certamente, vigileremo sui comportamenti che saranno adottati in aula e se saranno ancora inadeguati interverremo».
Mattiussi si dice dispiaciuto e parla di un «fraintendimento». «Mi dispiace – afferma il primo cittadino – e se qualcuno si è sentito offeso sono il primo a chiedere scusa. Ma la frase è stata assolutamente fraintesa. Mi sono state rivolte delle accuse infondate e sono state pronunciate delle considerazioni false in merito all’atteggiamento che io e la mia squadra avremmo tenuto durante la campagna elettorale. La mia frase, dunque, voleva dire “cambia informatori, cambia le fonti” visto che quelle che vi danno sono informazioni non vere».
«La mia frase – aggiunge Mattiussi – era ovviamente metaforica, dispiace che abbia suscitato questo disappunto. Invito tutti a non usare la politica in modo strumentale, ma a usare il buon senso anche per comprendere un certo tipo di linguaggio anche se colorito, che sicuramente non voleva offendere nessuno. Abbiamo subito degli attacchi ingiusti in consiglio comunale con accuse che non corrispondono alla realtà».
«Invito tutti ad abbassare i toni – conclude Mattiussi – e a riportare al centro dell’attenzione, con serenità, i temi che riguardano il comune di Rivignano Teor».