Giallo sui lavori di ristrutturazione dello stadio “Chiggiato” di Caorle, appaltati, esattamente un anno fa, nel novembre del 2023, alla G.S.M. Costruzioni srl di Pomigliano d’Arco (Napoli), per un costo complessivo di un milione e mezzo di euro. In base al contratto, i lavori si dovevano concludere il 3 luglio scorso, alla scadenza naturale dei 240 giorni consecutivi dalla data di consegna delle chiavi del cantiere.
Ma per questioni tecniche (comprese, tra i vari motivi, anche le condizioni meteo avverse che avevano rallentato i lavori, ndr) l’impresa edile campana aveva ottenuto alcune proroghe, spostando al 21 ottobre il termine contrattuale per la conclusione dei lavori. L'opera, allo stato attuale, è ancora incompiuta.
Da poco più di un mese a questa parte, il mistero si è sempre più infittito. Il Comune ha tentato più volte di mettersi in contatto con l’impresa campana per chiedere un cronoprogramma aggiornato dei lavori e per accertarne lo stato di avanzamento. Senza successo.
L’ultimo contatto risale al 13 novembre scorso quando la G.S.M. Costruzioni srl ha declinato l’invito, per motivi di salute del titolare, a partecipare con i rappresentanti del Comune e con il direttore dei lavori ad un sopralluogo allo stadio di Caorle. Da inizio novembre, il cantiere risulta chiuso e senza operai.
I lavori erano stati finanziati per quasi un milione e 300mila euro dai fondi del Pnnr e per circa 200mila euro dal Comune di Caorle e prevedevano la posa di un manto in erba sintetica per il secondo campo dello Stadio comunale di Caorle, la ristrutturazione degli spogliatoi e l’installazione di una nuova recinzione.
Ora il mancato rispetto dei tempi e degli obblighi contrattuali rende impossibile l'utilizzo del campo di allenamento e costringe a protrarre il noleggio degli spogliatoi prefabbricati con i conseguenti disagi per le squadre (sono due le società calcistiche che, con le varie categorie, utilizzano la struttura del “Chiggiato”: il Caorle La Salute e il Marina di Caorle), oltre ad un maggiore esborso di denaro da parte del Comune.
L'amministrazione comunale ha inviato nei giorni scorsi una diffida ufficiale alla G.S.M. ordinando all’impresa di riprendere immediatamente i lavori, di consegnare un cronoprogramma aggiornato e di indicare la data prevista della conclusione dei lavori, pena la risoluzione del contratto. Fino a ieri nessuna risposta, la diffida scade a 10 giorni dalla ricezione, quindi proprio oggi.
È chiaro che il fatto sta creando grande irritazione e forte imbarazzo in municipio. Nessuno si sarebbe mai aspettato di gestire una grana simile.
«È una situazione spiacevole - spiega l’assessore ai lavori pubblici Gianpietro Berardo - anche perché c’erano degli eventi sportivi da organizzare. Se potevamo immaginare una cosa simile? No, ma una volta che si fa una gara d’appalto, i lavori vanno al miglior offerente. Queste sono regole a cui noi non possiamo opporci. I lavori sono stati fatti parzialmente: mancava da terminare la posa di erba sintetica nel secondo campo e gli spogliatoi. Anche in passato, molti anni fa, con una precedente amministrazione, a Caorle c’era stata una situazione simile per il rifacimento della pista di atletica. Faremo il massimo per ridurre i tempi e i disagi. Siamo consapevoli che lì si allenano 300 atleti. Sia chiaro che la ditta appaltatrice è stata pagata per i lavori fatti non per l’intera cifra che c’era sul piatto per l’intera opera. Ora dovranno pagare le penali».