Tensione tra giudici e governo sul dossier migranti, che ne pensano gli italiani? Il conflitto tra palazzo e toghe che ha occupato l’attualità e le cronache giornalistiche di queste settimanale sembra, dati alla mano, aver accentuato il sentiment negativo degli italiani verso l’amministrazione della giustizia. E la percezione che i giudici siano mossi da finalità politiche. Oggi l’indice di fiducia della magistratura è al 31,2% il che significa che i 2/3 del Paese esprimono un giudizio molto severo su un pilastro fondamentale delle nostre Istituzioni. Lo rileva un sondaggio di Euromedia Research per Porta a Porta che affronta con gli elettori la notizia delle sentenze di alcuni tribunali che hanno sospeso i trasferimenti dei migranti nel centro di Gjader in Albania. Il tema dell’immigrazione e dei diritti civili si conferma molto sentito dagli italiani, sottolinea Alessandra Ghisleri oggi su La Stampa.
La decisione dei giudici di sospendere i respingimenti dei migranti in Albania non è stata condivisa dalla maggioranza della popolazione italiana (50,3%) e sostenuta – si legge nel sondaggio – soltanto da un cittadino su 3 (28,9%). Il 45,5% del campione intervistato da Euromedia Research ritiene che queste decisioni della magistratura siano applicate “volontariamente per una condotta politica contro il governo”, mentre il 38.4% è convinto che sia stata un’azione prettamente giuridica.
Naturalmente tra l’elettorato del Partito Democratico e Avs (Alleanza verdi e Sinistra) la sospensione della convalida dei trattenimenti nel centro albanese supera ampiamente il 70%. Tra le file di Azione e Italia Viva emerge una mancanza di indirizzo politico e una generale reticenza a rispondere. Entrambi, infatti, registrano più del 40% tra coloro che non sanno o non desiderano rispondere. Sotto questi aspetti il sondaggio fotografa un elettorato diviso nettamente su due barricate contrapposte tra sostenitori di partiti di maggioranza e di opposizione. Da questo sondaggio emerge come alcuni italiani percepiscono che la magistratura, pur essendo indipendente, sia influenzata dalla politica. “In particolare – annota Ghisleri – ci sono stati casi mediatici in cui i magistrati sono stati accusati di essere troppo vicini o di avere un’agenda politica. Soprattutto nelle inchieste che coinvolgono personaggi politici o istituzionali. Tutte queste inchieste hanno avuto un impatto profondo sull’immagine della magistratura, suscitando anche dubbi sul suo atteggiamento nei confronti delle forze politiche. È evidente che anche questa vicenda, come molte altre, mostra aspetti difficilmente comprensibili dalla pubblica opinione che, in maggioranza, non possiede competenze giuridiche adeguate”.
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