L’Alto commissario uscente della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha invocato pressioni su Israele e Hezbollah perché accettino la proposta di cessate il fuoco degli Stati Uniti
Josep Borrell, alto rappresentante uscente dell’Unione Europea per la politica estera, ha esortato a esercitare pressioni sia sul governo israeliano sia su Hezbollah affinché accettino una proposta di cessate il fuoco avanzata dagli Stati Uniti.
“Vediamo una sola strada possibile: un cessate il fuoco immediato e la piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,” ha dichiarato dopo un incontro con il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, che gode del sostegno di Hezbollah per negoziare. Borrell ha incontrato anche il primo ministro libanese ad interim, Najib Mikati.
A che punto sono i colloqui per il cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele?
Nell’ultima settimana, funzionari libanesi, israeliani e statunitensi hanno dichiarato che un cessate il fuoco è sempre più possibile, anche se i dettagli su ciò che comporterebbe non sono ancora chiari.
Uno dei punti centrali delle trattative è la presenza di Hezbollah nel sud del Libano e la sua influenza generale sul paese, di cui domina la politica da oltre un decennio.
Israele ha dichiarato di voler spingere Hezbollah a ritirarsi oltre il fiume Litani, a 20 miglia dal confine, come garanzia di sicurezza per la popolazione del nord di Israele, decine di migliaia di persone che sono state sfollate dai razzi lanciati da Hezbollah nell’ultimo anno.
In passato, Israele aveva inoltre espresso il desiderio di avere il potere di far rispettare unilateralmente un accordo di cessate il fuoco, il che gli darebbe, di fatto, il permesso di effettuare raid aerei in Libano a sua discrezione. Martedì scorso, il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, ha dichiarato che “nessuna persona sana di mente” accetterebbe una condizione simile.
L'articolo Borrell (Ue) preme perché Israele e Hezbollah accettino la proposta Usa di cessate il fuoco in Libano proviene da Globalist.it.