“Se c’è qualcuno che vive sempre in noi si chiama Falcone, Borsellino, La Torre, Mattarella, Impastato. Queste persone rimarranno per sempre vive, smettete di commemorare chi ha causato morte e sofferenza. Vergogna!” con queste parole Giuseppe Antoci, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, risponde dal palco dell’Assemblea Costituente a Salvuccio Riina che qualche giorno fa aveva omaggiato il padre del boss mafioso Totò scrivendo sui suoi social: “lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi”. Giuseppe Antoci è stato Presidente del Parco dei Nebrodi dal 2013 al 2018, nel 2016 grazie al pronto intervento della sua scorta è rimasto illeso a un attentato mafioso. A lui si deve il cosiddetto “protocollo Antoci”, diventata poi legge dello Stato, che ha permesso di combattere con controlli più serrati le infiltrazioni della mafia dei pascoli nei fondi europei dell’agricoltura. Antoci al Parlamento europeo è relatore ombra della direttiva sulla lotta alla corruzione e ieri dal palco di Nova ha rivendicato l’obiettivo di trasformare il 41bis in una norma europea. “Lotta alla mafia e la direttiva anticorruzione sono collegate – ha detto – il reato di abuso d’ufficio, cancellato dal governo, è un reato spia perché attraverso esso ha consentito di scovare casi di corruzione e di associazione mafiosa. Il clima è pesante perché vogliono normalizzare tutto questo, ma l’Assemblea Costituente del Movimento 5 Stelle ci dà la speranza che insieme ce la possiamo fare. Possiamo resistere e possiamo vincere”.
L'articolo Le parole di Antoci su Salvuccio Riina: “La smetta di commemorare il padre, ha seminato morte e dolore. Vergogna” proviene da Il Fatto Quotidiano.