Un paio di muletti ed un trattore posizionati in mezzo alla statale 248, la strada che collega l’Asolano al Bassanese, in prossimità dell’incrocio con via delle Industrie a San Zenone.
È quanto si sono trovati davanti, nel cuore della notte di ieri, alcuni automobilisti di passaggio che hanno immediatamente lanciato l’allarme alla centrale operativa del 112.
Quei mezzi di traverso, hanno poi scoperto i carabinieri, immediatamente intervenuti sul posto, dovevano bloccare le pattuglie delle forze dell’ordine e ritardare il loro arrivo mentre il commando di banditi metteva a segno l’assalto ad un’azienda orafa della zona, con ogni probabilità l’Asolo Gold anche se non si esclude che l’obiettivo potesse essere un altro laboratorio del distretto orafo di via delle Industrie.
Doveva essere un assalto in grande stile quello di un commando, ieri notte a San Zenone, ma qualcosa è andato storto. Un altro muletto, rubato in un’azienda della zona, è stato trovato impantanato in un campo retrostante la zona industriale dove ci sono diverse aziende del settore orafo.
Gli investigatori presumono che quel mezzo sarebbe stato usato come ariete per fare breccia nei muri del retro del laboratorio preso di mira.
Quando i carabinieri sono arrivati nella zona hanno immediatamente avviato le indagini. I mezzi usati dal commando sono stati posti sotto sequestro. I militari cercheranno impronte o tracce biologiche utili alle indagini. Di sicuro a mettere a segno un assalto in grande stile ad un laboratorio del distretto orafo della zona sono stati sicuramente ladri professionisti che hanno studiato nei dettagli la tecnica per fare breccia nell’edificio e, soprattutto, le vie di fuga.
I carabinieri della compagnia di Castelfranco hanno già acquisito le immagini del sistema di video-sorveglianza della zona dove hanno agito i vari componenti del commando.
Già in passato, nella zona, erano stati tentati degli assalti a laboratori orafi. Ma quello di ieri notte sembrava proprio studiato nei minimi dettagli e non improvvisato. Chi si apprestava ad entrare in azione deve aver impiegato giorni a studiare il piano nei dettagli: il furto dei mezzi pesanti, l’assalto e le vie di fuga.
Un piano che, per tecnica e dinamica, assomiglia all’assalto all’azienda Brevi, di via Tintoretto a Mogliano Veneto. Era marzo dell’anno scorso quando un gruppo di banditi, nel cuore della notte, bloccò via Giotto, strada di accesso alla zona industriale di Mogliano, con uno scuolabus e un'automobile rubati per sottrarre un’ingente quantità di materiale informatico. In quel caso l'allarme lanciato ai carabinieri da sistemi antifurto e dal personale di un'agenzia di vigilanza privata costrinse il commando alla fuga.
Scomparsi senza lasciare tracce, i ladri erano entrati in azione nella notte di mercoledì 22 marzo 2023 ma furono costretti a lasciare sul posto la refurtiva già caricata su un furgone, anch'esso rubato poi restituito ai proprietari. Sul posto i ladri – diversi testimoni riferirono che si trattava di uomini armati e con il volto coperto da passamontagna - lasciarono anche alcuni attrezzi da scasso