“Non ho mai detto che il femminicidio è colpa degli immigrati, ma che in Italia c’è un aumento preoccupante delle violenze sessuali a cui contribuisce anche, ed è importante l’anche, la marginalità e la devianza conseguenti a un’immigrazione irregolare”. Giuseppe Valditara, dal Salone nazionale dello studente a Roma, torna sulle parole pronunciate in occasione della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, che hanno scatenato un vespaio di polemiche e lo sdegno delle sinistre. “Le violenze sessuali sono un altro fenomeno molto triste – ha aggiunto il ministro dell’Istruzione – i dati Istat e del ministero dell’Interno sono purtroppo inequivocabili. E mi dispiace che qualcuno li abbia alterati o non li abbia conosciuti. Non ho detto che l’immigrato è causa di questo”.
Il ministro Valditara parla chiaramente di strumentalizzazione di alcune sue affermazioni e si dice disponibile a incontrare Gino Cecchettin, ospite d’onore oggi nell’Aula Magna Santa Lucia a Bologna per l’evento “Dieci domande sulla violenza”. A caldo le parole del ministro dell’Istruzione contenute nel videomessaggio trasmesso alla Camera avevano suscitato la reazione durissima della sorella di Giulia, Elena Cecchettin, molto critica con il governo. “Dico solo che se si ascoltasse, invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e “per bene”, forse non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro paese ogni anno”.
Ben diversa la postura del papà della diciottenne uccisa per mano del suo ex compagno. Gino Cecchettin ha ammesso alcune divergenze col ministro senza andare oltre. E si è detto fiducioso in un incontro. Invito raccolto da Valditara: “Raccolgo molto volentieri l’invito ad un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate. Credo che il comune scopo che condividiamo, cioè combattere contro ogni forma di violenza sulle donne, ci debba vedere tutti dalla stessa parte».
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