Ancora scontri alla Sapienza di Roma. Il copione andato in scena nel tardo pomeriggio di oggi all’Università La Sapienza di Roma ripropone, a soggetto, il solito violento schema. Un gruppo di studenti di destra arrivati davanti alla facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo capitolino, si è ritrovato quasi subito di fronte a sbarrargli il passo alcuni esponenti dei collettivi, che si sono catapultati all’ingresso per impedire l’accesso e provocare lo scontro.
«Questo pomeriggio, durante lo svolgimento delle elezioni universitarie all’Università La Sapienza di Roma, i ragazzi di Azione Universitaria sono stati vittime di una vile aggressione da parte di gruppi di collettivi di sinistra. Gli aggressori, composti per la maggior parte da non studenti dell’ateneo, hanno deliberatamente provocato i nostri ragazzi sia verbalmente che fisicamente», ha sottolineato Francesco Todde, presidente di Gioventù Nazionale Roma, ricostruendo quanto accaduto.
Poi, commentando contestualmente, ha anche aggiunto: «Questi atti di violenza e intimidazione sono inaccettabili. Rappresentano un grave attacco non solo alla libertà di espressione e di partecipazione democratica, ma anche alla serenità della vita accademica. Non è tollerabile che un’università, luogo per eccellenza di confronto e dialogo civile, venga trasformata in un teatro di aggressioni e sopraffazioni».
E a stretto giro arriva anche la denuncia e il commento su quanto accaduto del vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli (FdI). Il quale, ricostruendo i passaggi della inaccettabile aggressine sferrata a scopi intimidatori, ha sottolineato: «La solita teppaglia dell’estremismo di sinistra, residuati degli anni ’70, hanno aggredito i ragazzi di Azione Universitaria dall’Università La Sapienza. È stato loro impedito di fare campagna elettorale, passando dalle minacce alle violenza fisica. I video che abbiamo visto sono agghiaccianti. Questa campagna intimidatoria non può essere tollerata».
Poi, in conclusione, Rampelli ha aggiunto in calce: «Mi auguro che si prendano immediati provvedimenti nei confronti di questi squadristi rossi che provano costantemente a riportare le lancette della storia alla sanguinosa stagione degli “Anni di Piombo”, non paghi del dolore seminato dai cattivi maestri degli anni ‘70 che, complice la strategia della tensione, hanno lasciato sulla strada decine di giovani vittime innocenti». Parole su cui è più che mai opportuno riflettere. Azioni, quelle odierne, che non possono passare inosservate.
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