CERTOSA. Oltre 50 giorni di passione per i pendolari della linea S13, quella che da Pavia arriva a Milano Bovisa e, dallo scorso 1° giugno, a Garbagnate Milanese. Treni soppressi o in ritardo anche di un’ora. E come non bastasse, ieri, verso le 18, ci sarebbe stata una aggressione a bordo di un convoglio all’altezza di Certosa. Il treno è stato bloccato per consentire l’intervento della Polfer. L’episodio però ha creato disagi a catena sulla linea con treni in ritardo anche di 50 minuti tra Milano e Genova e il subirbano delle 19.09 da Pavia cancellato.
L’aggressione
Un capotreno è stato aggredito ieri sera da un passeggero su un convoglio di Trenord partito dalla stazione di Pavia e diretto a Milano Bovisa. Il fatto è avvenuto poco dopo la partenza. Il viaggiatore, 24 anni di nazionalità marocchina, è stato trovato senza biglietto. Ne è nata una discussione ben presto degenerata, con il 24enne che ha colpito il capotreno. Il treno si è fermato alla stazione di Certosa (Pavia). Il capotreno è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso del San Matteo di Pavia, dove gli sono state riscontrate ferite giudicate guaribili in 5 giorni. I carabinieri hanno identificato il giovane accusato dell'aggressione e l'hanno denunciato per resistenza e lesioni a incaricato di pubblico servizio.
Il caos quotidiano
Caos che si è aggiunto al caos quotidiano segnalato dal Comitato Parcheggio Sbagliato di Stazione Certosa che chiede a Trenord di riportare la situazione alla normalità. «Pare, perché di certezze come al solito non ne abbiamo – spiega la portavoce Emilia Furno – che i problemi siano esplosi con l’attivazione della nuova tratta che raggiunge Garbagnate. Da Trenord riceviamo solo informazioni vaghe, qualche accenno a problemi alla stazione di Locate ma nulla più. E soprattutto nulla che possa giustificare settimane di cancellazioni e ritardi». La situazione risulta difficile già a Pavia ma tocca punte gravissime nelle fermate e stazioni intermedie tra Pavia e Milano, come quella di Certosa «che ha a disposizione solo la linea S13 che, tra ritardi e cancellazioni, è sempre sacrificabile senza soluzioni alternative».
[[ge:gnn:laprovinciapavese:14505139]]
PROBLEMI SUL LAVORO
«La situazione è diventata insostenibile per i pendolari, costretti ad attese estenuanti – sottolinea Furno -. Abbiamo terminato le giustificazioni al lavoro e non siamo più in grado di gestire la nostra vita personale perché totalmente in balia di Trenord che, nonostante le nostre proteste ormai quotidiane, solo poche volte fornisce servizi ed informazioni adeguati».
LA TRATTA DI GARBAGNATE
La situazione, spiegano i pendolari, era già fortemente critica ma negli ultimi tempi è ulteriormente peggiorata. «Adesso i disservizi avvengono troppo di frequente. Capita di arrivare a destinazione oltre un’ora dopo su un tragitto di 40-50 minuti al massimo. Inaccettabile. Il dubbio è che appunto con la decisione di proseguire la linea sino a Garbagnate Milanese Trenord abbia peggiorato la situazione». I pendolari si domandano se il numero di treni impiegati sulla tratta sia stato incrementato adeguatamente.
PERCORSO ALLUNGATO
«Ci chiediamo che necessità c’era di allungare tanto il percorso della S13. Il servizio reso da Trenord per i pendolari ha una valenza pubblica, che dovrebbe andare oltre al mero calcolo economico», spiega la portavoce dei pendolari di Certosa. Tra il 2017 e l’anno scorso l’offerta ferroviaria della compagnia è calata del 6,4%, ma soprattutto l’indice di puntualità, ossia la quota di treni che arriva con un ritardo massimo di cinque minuti, è sceso di 2,2 punti percentuali, passando dall’84,2% all’82%. In pratica, quasi un treno su cinque di Trenord arriva in ritardo.Stefania Prato
