Una farsa illegale in elezioni fatte in territori sotto occupazione militare. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) condanna “lo svolgimento da parte della Federazione Russa di cosiddette “elezioni” nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina. L’esito del voto nelle quattro regioni ucraine dichiarate annesse e che la Russia non controlla completamente – le due entità separatiste del Donbass, Donetsk e Luhansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia – non può avere alcuna validità internazionale, dichiara una nota a nome del Presidente di turno dell’Osce, il Ministro degli Affari Esteri della Macedonia del Nord Bujar Osmani, della Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’Osce Pia Kauma e del Direttore dell’Ufficio Osce per le istituzioni democratiche e i diritti umani Matteo Mecacci.
Poichè “viola l`integrità territoriale e la sovranità dell`Ucraina, il che è contrario ai principi fondamentali dell`Osce, alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale”.
“Qualsiasi elezione nei territori all`interno dei confini internazionalmente riconosciuti dell`Ucraina può essere tenuta solo in linea con la legislazione nazionale e gli standard internazionali e può essere organizzata solo dall`autorità legittima prevista dalla legge ucraina, la Commissione elettorale centrale ucraina”, precisa l’Osce nel giorno in cui sono stati aperti i seggi per elezioni amministrative e per il rinnovo di diverse cariche governatoriali, ma con gli occhi puntati sulle regioni annesse.
“L`Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) continua ad assistere le autorità ucraine nella preparazione allo svolgimento delle elezioni quando gli elettori potranno partecipare alle elezioni in sicurezza e le elezioni potranno svolgersi in conformità con la legge ucraina e gli standard internazionali”, conclude la nota diramata dall’Osce.
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