Un sabato di fuoco sul fronte degli incidenti e dei malori in montagna ha fatto salire a 120 il totale delle missioni di elisoccorso portate a termine in un mese, dal 20 luglio a ieri.
Il conteggio lo ha fatto, a fine giornata, l’Ulss 1 Dolomiti: in un sabato d’agosto con traffico intenso e incolonnamenti per i rientri ma con un solo incidente stradale di rilievo – quello avvenuto in mattinata in galleria a Listolade – i soccorritori hanno lavorato soprattutto in montagna. Ad un certo punto della mattinata, così, si sono trovati in volo contemporaneamente sul Bellunese ben quattro eliambulanze – Falco 1 e 2, Dobbiaco e Bolzano – mentre in un’ora tra le 10,30 e le 11,30 erano attive ben sei missioni di soccorso avviate dalla centrale Suem.
Gli interventi si sono aperti in Agordino con il soccorso alle 7,30 ad un alpinista colpito da sassi sulla Piccola Civetta, quindi c’è stata la mobilitazione per la base jumper caduta durante un volo dall’Agner.
Soccorsa dall’ambulanza di Agordo, invece, una 58enne di Padova che nella tarda mattinata è caduta in bicicletta lungo la ciclabile ad Agordo. La donna è stata portata all’ospedale Papa Giovanni Paolo I con un codice di media gravità.
Numerosi anche gli altri interventi di soccorso effettuati nel corso della giornata, che hanno coinvolto anche i soccorritori da fuori provincia.
Poco dopo le 11 l’elicottero di Bolzano è stato fatto intervenire, infatti, nella zona di Malga Melin, a Sega Digon, per un malore che aveva colpito un uomo di 32 anni. I sanitari hanno verificato che le sue condizioni non erano preoccupanti: l’uomo era illeso.
L’eliambulanza di Dobbiaco è invece intervenuta, alle 11, 31, sulla via normale della Cima Grande di Lavaredo, per soccorrere una donna caduta da una altezza di cinque metri. La 51enne di Rimini, una volta individuata e caricata a bordo dell’elicottero Pelikan 2 che aveva imbarcato ad Auronzo un soccorritore del Sagf della Finanza, è stata trasportata all’ospedale di Bressanone con una frattura all’anca.
L’elicottero è poi volato sotto il monte San Daniele in Comelico, dove un escursionista di 32 anni di Mogliano Veneto era uscito dal sentiero numero 175 incrodandosi. L’uomo è stato individuato e portato a valle.
L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha quindi soccorso una donna con un probabile trauma alla caviglia sulla via normale alla Tofana di Rozes.
Il Soccorso alpino della Val Fiorentina è stato mandato al rifugio Città di Fiume per un bambino con un taglio sulla gamba, accompagnato all’ospedale di Agordo. Il Soccorso alpino di Cortina e il Sagf della Guardia di finanza sono poi usciti per il mancato rientro di un 81enne: l’anziano era semplicemente in ritardo ed è stato rintracciato.
L’eliambulanza Falco – con sul posto il Soccorso alpino della Guardia di finanza e l’ambulanza della Croce Bianca – ha poi recuperato un ciclista con un sospetto trauma alla gamba riportato al Bike Park Tofana.
Molti anche gli interventi per malori. Il soccorso alpino della Val di Zoldo è intervenuto negli stessi minuti per raggiungere, due chilometri sopra Casera del Pian, un uomo di 92 anni di Roma colpito da malore. L’anziano è stato trasportato dall’ambulanza di Forno di Zoldo all’ospedale di Belluno in condizioni giudicate di media gravità.
Doppio intervento in successione tra l’Antelao e le Tofane, dopo le 13, per l’elicottero Falco di Pieve di Cadore. Al rifugio Galassi l’eliambulanza ha raccolto una donna di 58 anni di Treviso colpita da malore, trasportandola all’ospedale di Pieve. Al rifiugio Giussani, invece, ha soccorso una donna di 46 anni di Nola, in Campania, per un trauma ad un arto. Entrambi non sono risultati in gravi condizioni. Una persona è stata soccorsa dall’ambulanza del Suem anche al sacrario di Cima Grappa.
«Anche oggi si è rivelato fondamentale il secondo elicottero Falco 2, attivato grazie alla sinergia tra Regione Veneto, Ulss Dolomiti, Soccorso alpino e Dolomiti Emergency», ha sottolineato l’Ulss: dal 20 luglio a ieri Falco 2 ha effettuato oltre 55 missioni, oltre alle 65 di Falco 1, per un totale di circa 120 interventi di elisoccorso.
«Invito le persone a venire in montagna, affrontando però le escursioni e le attività fisiche con prudenza e misurando le proprie forze, avendo rispetto di se stessi e dei soccorritori che ogni giorno rischiano la vita per gli altri», è il commento del commissario Ulss Giuseppe Dal Ben. Il commissario ha toccato con mano la giornata di superlavoro dei soccorritori, facendo visita proprio ieri al personale della centrale operativa Suem di Pieve di Cadore.
«Ringrazio ancora una volta il personale di Emergenza Urgenza dell’Ulss e del Creu, il Soccorso alpino, il Sagf, i volontari delle Croci e Dolomiti Emergency: tutti insieme riusciamo a creare una rete di emergenza urgenza solida, che dà sicurezza ai numerosi turisti che scelgono le Dolomiti per l’attività fisica e le vacanze oltre a chi vive e lavora in loco».sdb
