PORDENONE. Le conseguenze del periodo della pandemia, la “botta” di una stagione negativa culminata con la retrocessione in serie C dopo tre annate in B: il bilancio del Pordenone calcio srl al 30 giugno 2022, approvato dall’assemblea dei soci lo scorso 26 gennaio è in rosso, come e più di quello dell’esercizio precedente.
E ancora una volta il presidente e amministratore unico Mauro Lovisa, assieme al socio e presidente onorario Giampaolo Zuzzi, dovranno attingere a risorse del proprio patrimonio per andare avanti.
Al termine dell’attuale stagione il consuntivo sarà molto probabilmente migliore, anche in virtù del “paracadute”, ovvero la disponibilità finanziaria garantita dalla Lega alle squadre che scendono di categoria.
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La situazione
I dati registrati nel documento recentemente presentato al registro delle imprese, parlano di una perdita di esercizio di 6 milioni 756 mila euro, cresciuta di 2 milioni 930 mila rispetto al bilancio 2021 (era di 3 milioni 826 mila euro) e di un patrimonio netto passato in negativo, da più 2 milioni 409 mila euro a meno 1,308 milioni.
Spiccano in particolare nel passivo dello Stato patrimoniale i 7,6 milioni di euro di debiti nei confronti del fisco e degli enti previdenziali, per i quali sarebbero previste delle rateizzazioni.
Va detto tuttavia – cosa che nella dettagliata relazione allegata al bilancio è chiaramente indicata – che il club si è avvalso delle opportunità garantite dal “decreto Covid”, il quale consente di non essere obbligati a ricostituire immediatamente il patrimonio e di poter ripianare quindi le perdite “spalmandole” in cinque anni, in questo caso entro il 2027.
Nel Conto economico sono scesi a 8,87 milioni (da 9 milioni circa) i costi per salari e stipendi, il dato più elevato. Tra i ricavi 4,2 milioni di contributi in conto esercizio, 2,33 milioni dagli sponsor, 2,45 milioni da diritti televisivi e 1,92 milioni da proventi per l gestione calciatori.
Le conclusioni
L’amministratore unico, Mauro Lovisa, ha sottoscritto il bilancio nel segno della continuità aziendale, mantenendo nelle voci attive dello Stato patrimoniale delle voci preesistenti come quella del marchio sociale, valutato quasi 5 milioni.
Voci senza le quali il deficit patrimoniale di 1,3 milioni di euro sarebbe decisamente maggiore. I revisori dei conti, e il sindaco della società, però non hanno inteso esprimere una proposta sull’approvazione del bilancio, evidenziando che la situazione «rischia di minare la capacità della società di onorare i propri impegni finanziari alle scadenze prefissate».
L’auspicio
Momento difficile, situazione tutt’altro che rosea, ma che migliorerebbe sensibilmente in caso di promozione in serie B, attualmente distante 6 punti quando mancano cinque giornate alla fine del campionato (poi, eventualmente, ci sarebbe la “lotteria” dei playoff).
Lovisa non si scoraggia, ma di certo è stanco: tira la “carretta” dal 2007, avrebbe bisogno di un aiuto concreto oltre a quello dell’amico Zuzzi e degli altri soci.
La speranza è davvero che la città faccia fronte comune e in qualche modo riesca a sostenere concretamente una società che la rappresenta con orgoglio. —
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