«Vi assicuro che è come quando andavamo sul palco dell’oratorio. Non cambia niente... Per te nonno». Il post con tanto di dedica pubblicato sui social da Alessandro Iraci, uno dei membri degli Autogol: all’indomani della loro presenza al fianco di Amadeus sul palco del teatro Ariston di Sanremo, fotografa esattamente come il trio di comici-imitatori, abbia vissuto con la giusta dose di leggerezza, ma anche responsabilità, l’esperienza adrenalinica provata nella serata dedicata ai duetti della 73° edizione del Festival della canzone italiana.
L’intervento di circa 3 minuti degli Autogol (culminato con le imitazioni di Allegri, Ibrahimovic, Simone Inzaghi e la presentazione di un brano in gara) ha rappresentato un inedito nella storia della kermesse musicale: mai infatti Amadeus aveva coinvolto sul palco nelle precedenti edizioni i conduttori del “Primafestival”. A dare ragione agli Autogol, che hanno supportato Andrea Delogu e Jody Cecchetto alla conduzione della striscia quotidiana in onda su Rai 1, a traino della gara canora vera e propria, ci hanno pensato anche gli ascolti aumentati del 3,8% rispetto al 2022 e oltre l’11% rispetto al 2021. Segno evidente di un apprezzamento da parte del pubblico nei confronti dei siparietti che hanno visto coinvolti quasi tutti i cantanti in gara: da Elodie diventata improvvisamente esperta di calcio, passando per le corse “senza fiato” di Gianluca Grignani, fino ad arrivare a Levante “costretta” a cimentarsi nell’indovinare le città liguri di Ponente. Una parentesi di vita professionale che al pari di quella vissuta con la nazionale italiana in occasione degli Europei di calcio nel 2021, resterà nel cuore dei 3 “ragazzacci” pavesi, che ne hanno fatta di strada da quel famoso oratorio. Alessandro Iraci, anima degli Autogol, racconta l’esperienza sanremese con qualche gustoso “fuori onda”.
Cosa vi portate via di questa esperienza al Festival di Sanremo?
«Il voto sarebbe stato 11, senza l’esperienza sul palco dell’Ariston, così direi addirittura 12, per noi è stato veramente qualcosa di fantastico. Non ci eravamo creati particolari aspettative, per noi è stato un viaggio “pazzesco”, poi lasciamo che sia il pubblico a giudicare le nostre prestazioni. Sicuramente siamo molto soddisfatti del gruppo di lavoro con il quale abbiamo collaborato per realizzare il programma: che non va semplicemente ai due conduttori, Andrea Delogu e Jody Cecchetto, ma coinvolge tutto lo staff di autori e regia. I cantanti sono stati molto disponibili a mettersi in gioco nonostante le fatiche delle prove».
Quando avete saputo che sareste saliti sul palco dell’Ariston?
«Salire su quel palco è come quando un fuoco d’artificio ti esplode in faccia: oltretutto il nostro intervento ci è stato comunicato a poche ore dall’inizio della quarta serata. Ci saremmo già accontentati di essere menzionati da Amadeus, così è stata una vera e propria apoteosi di gioia per tutti noi. In un’ora circa abbiamo organizzato e provato quanto gli spettatori hanno poi visto in onda su Rai 1. Quando poi siamo saliti sulla scaletta che precede l’ingresso in scena, è sembrato di tornare a quando da bambino dovevi affrontare le giostre “pericolose”, con l’amico vicino che quasi ti obbligava a farlo senza se e senza ma».
C’è un aneddoto in particolare che volete raccontare rispetto a qualcuno dei cantanti in gara?
«L’apparenza inganna, Rosa Chemical ne è l’esempio tangibile, è un ragazzo disponibilissimo ed estremamente simpatico: diverso da come potrebbe apparire al primo impatto. Abbiamo scoperto mentre registravamo lo sketch che è un artista senza alcun tipo di vizi o trasgressioni, rispetto a quanto poi mostri sul palco al pubblico, ci siamo divertiti molto con lui. Un’altra situazione che ci ha favorevolmente stupiti è stato lo scorgere il sorriso spontaneo di Lorella Cuccarini, appena ci ha visti dietro le quinte dell’Ariston: un segno di stima nei nostri confronti, da parte di una delle più grandi donne di spettacolo degli ultimi 40 anni».Cesare Degiorgi
