Refrontolo il comune più riciclone. Siamo nel cuore delle Colline Unesco, dove la biodiversità tra vigneti e boschi è massima, ma dove gli ecovandali potrebbero trovare più fortuna nello smaltimento improprio dei rifiuti. «Non possiamo che provare grandissima soddisfazione per questo risultato – ammette il sindaco Mauro Canal – frutto di una mentalità del recupero che si è venuta man mano a formare nel corso degli anni. In questi territori ha trovato terreno fertile grazie alla sensibilità di tutti i soggetti che operano e hanno operato nella catena del rifiuto». Il merito principale? Il sindaco non ha dubbi: «È dei miei concittadini che ancora una volta, con un lavoro che non può che essere di squadra, hanno saputo conquistare un grande risultato. Credo che per un sindaco queste siano le più grandi soddisfazioni, perché non premiano meriti singoli, ma un lavoro di squadra che ci inorgoglisce e ci fa capire quanto tutti possiamo essere protagonisti nella nostra comunità».
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Ancora una volta, tutta la provincia di Treviso è stata riconosciuta ai vertici della raccolta differenziata, e prima ancora della classifica “rifiuti free”, con la Savno e il Priula a fare da modelli. Lo dicono i dati Arpav e Legambiente, presentati ieri in un affollato ex convento di San Francesco, padrone di casa il sindaco Fabio Chies, alla presenza di oltre un centinaio di colleghi, oltre che di dirigenti dei Bacini di raccolta e dei Servizi Regionali, in testa l’assessore Giampaolo Bottacin. Refrontolo, dunque, è in testa alla classifica con soli 39 kg pro-capite non riciclati e con una raccolta differenziata del 92%, seguito da altri due comuni del Trevigiano: San Biagio di Callalta e Cappella Maggiore, entrambi con 42 kg abitante di rifiuto a smaltimento e una raccolta differenziata del 90%. «È una questione anche di cultura, di educazione ai comportamenti virtuosi», sottolinea il sindaco di Cappella Maggiore, Mariarosa Barazza. E l’assessore Pino Favaro di San Biagio di Callalta: «Devo ammettere che uno dei nostri risultati più interessanti è stato il contrasto all’abbandono dei rifiuti selvaggi».
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Tra i Comuni sopra i 15 mila abitanti spiccano le performance di Vedelago, Preganziol e Paese. Paese, appunto, il comune delle 29 cave – come ha ricordato il rappresentanti dell’amministrazione che ha ritirato il premio – ovvero il più “bucato” d’Europa. Il Comune è grato alla Regione – si è detto – per quei due milioni e 700 mila euro che consentiranno di bonificare una grande discarica. Il problema, infatti, non è solo quello di chiudere anche le ultime cave-pattumiera, ma, appunto, di risanarle. Per quanto riguarda i comuni più popolosi il primato va a Montebelluna con 62 kg abitante a smaltimento e il 90% di raccolta differenziata; seguono Castelfranco Veneto, Mira, Conegliano e Treviso. E – fa notare il rapporto Legambiente – è proprio Treviso l’unico comune capoluogo di provincia che ottiene il titolo più ambito. Per l’assessore all’ambiente Alessandro Manera, questo risultato – ed è per il quarto anno che arriva – dimostra come anche in città complesse si possono raggiungere obiettivi ambiziosi.
Quest’anno Legambiente ha introdotto la classifica dei “comuni ricicloni”, ovvero quelli che, sebbene non raggiungano gli obiettivi rifiuti free, riescono comunque a mantenere sotto gli 80 kg per abitante la produzione di rifiuti non differenziati. Comuni che per l’associazione vanno tenuti d’occhio e supportati ulteriormente nel loro avanzamento verso l’obiettivo “rifiuti free”. «È necessario quindi accelerare – ha concluso il presidente regionale di Legambiente, Luigi Lazzaeo – mettendo in campo tutti gli strumenti utili affinché i comuni ricicloni diventino rifiuti free, ma soprattutto occorre lavorare per aumentare le performance di quel 52% dei comuni del Veneto che ancora non raggiunge gli obiettivi, facendo frenare la corsa verso gli obiettivi di piano che ci potrebbero consentire di chiudere la stagione delle discariche e dell’incenerimento e avviare quella dell’economia circolare che genera benessere ambientale, economico e sociale».
