Hanno urlato «dai Jonathan» fino all’ultimo metro di gara. Ci hanno creduto con lui, nonostante il cronometro dicesse che il vantaggio insperato, messo in cassaforte nei primi 2.000 metri, si era ribaltato a favore di Filippo Ganna.
Alla fine hanno salutato l’argento mondiale con un lungo applauso, quasi liberatorio, per sfogare la tensione delle ultime ore e celebrare il campione di casa. Ancora una volta – venerdì 14 ottobre – il bujese bar da Ugo, a Urisinins Grande, si è trasformato da placido locale di provincia nel covo dei tifosi di Milan. Un cambio d’abito realizzato in fretta. Questione di poche decine di minuti: la piccola sala vuota si è riempita di gente.
Arrivata alla spicciolata. Amici e parenti si sono stretti attorno a mamma Elena, a papà Flavio e al fratello Matteo. Poco prima che il bip del via rimbalzasse dal velodromo alla periferia di Parigi al bar friulano, hanno raggiunto la combriccola anche il neo sindaco di Buja, Silvia Pezzetta, il suo vice Marco Zontone e il vicepresidente del consiglio regionale, Stefano Mazzolini.
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L’atmosfera era quella delle grandi occasioni. Più tesa dell’Olimpiade che ha incoronato d’oro il Quartetto e svelato al mondo l’enfant prodige bujese che adesso scende in pista con un nome e un cognome che contano.
Quando il maxischermo ha inquadrato il suo volto concentrato il brusio si è spento. I bujesi si sono regolati sulla lunghezza d’onda della Ville Lumière. Silenzio e concentrazione. La gara è iniziata, il tifo esploso. I primi 2.000 metri sono stati un sogno, i successivi 2.000 infondo anche, «perché questo ragazzo – ha detto una signora – ha solo 22 anni e se ne torna a casa con due argenti».
«Jonathan si è confermato un grande campione, il suo è un risultato eccellente», dice a caldo la prima cittadina Silvia Pezzetta. «Avremmo voluto vincere ma la medaglia d’argento è importantissima - rilancia Mazzolini - anche perché, grazie a questo bellissimo sport e a Johnny, facciamo conoscere la nostra regione a livello mondiale».
E poi mamma Elena: «Siamo orgogliosi di quello che Jonathan è riuscito a fare. Arrivava dal Giro della Croazia, non si è riposato, è andato direttamente in pista e ha dato tanto. Per lui fisicamente è stato faticoso. Per noi questo argento è come un oro». —
