TRIESTE Un ingegnere dentro e fuori casa, a 360 gradi, attento a ogni dettaglio. Allo stesso modo era attento a rispettare la sensibilità di chi gli stava accanto, a gestire i rapporti personali cercando di mettere sempre le persone a loro agio.
Renzo Simoni se ne è andato in punta di piedi a 68 anni, lasciando un vuoto e tanti bei ricordi non solo tra i suoi familiari e gli amici, ma pure tra chi ha lavorato al suo fianco all’interno dell’Azienda sanitaria, chi lo ha avuto come professore e vicepreside al Max Fabiani e tra gli studenti universitari che, oggi ormai affermati ingegneri, hanno seguito le sue lezioni sulla progettazione edilizia in sicurezza.
Socievole, persona di grande compagnia, era stato un eccellente sportivo, praticando dal basket allo sci, dal motociclismo fuori strada alla vela. Socio dello Yacht Club Adriaco, era stato nel consiglio direttivo del circolo Saturnia e dello Sci Cai XXX Ottobre. Simoni si era laureato con 110 e lode in Ingegneria mineraria specializzandosi in Ingegneria geofisica e delle fonti energetiche nel 1984. Iniziò poi subito a lavorare, collaborando con imprese edili e impiantistiche, con studi tecnici e amministrazioni stabili.
Collaborazioni di rilievo che lo portarono anche a spostarsi per lavoro in Turchia, Kenya, Cina, Tibet piuttosto che in Sud America. Nel 1991 l’inizio di uno dei percorsi professionali che gli avrebbero poi regalato più soddisfazioni e ricordi, ovvero quello come docente di Topografia al Max Fabiani, dove ricoprì anche il ruolo di vicepreside. Impegno che terminò nel 2005 quando vinse un concorso e nel mese di dicembre diventò dirigente ingegnere, responsabile della Struttura di Igiene tecnica del lavoro dell’Azienda sanitaria.
Parallelamente Simoni iniziò la docenza proseguita fino al 2022 all’Università di Trieste al Dipartimento di ingegneria e architettura, tenendo corsi sulla sicurezza nei posti di lavoro. Prima di andare in pensione – circa un anno fa – Simoni era considerato tra i professionisti più esperti in questa materia.
Trieste nel dicembre del 2011 venne scossa dalla morte dell’operaio diciannovenne Francesco Pinna: il giovane era rimasto vittima del crollo del palco in allestimento per il concerto di Jovanotti al Palatrieste, altre dodici persone erano rimaste ferite. Allora il ministero del Lavoro decise di fornire specifiche indicazioni per la tutela della salute e della sicurezza degli operatori dello spettacolo e delle manifestazioni fieristiche, emanando il Decreto Palchi.
Per aggiornare le normative e individuare le linee guida da inserire nel documento, il ministero istituì la Commissione Palchi, di cui Simoni fu chiamato a far parte. Nel consiglio dell’Ordine degli ingegneri dal 2009 al 2017, Simoni dal 2008 al 2013 fu designato dall’allora assessore regionale alla Sanità quale membro della Commissione regionale sull’amianto, in qualità «di esperto in possesso di comprovata esperienza».
«È stato un papà esemplare – ricordano i figli Filippo e Giovanna – capace di unire tutti e che ha sempre dato tutto se stesso per il bene della famiglia, sempre messa al primo posto». A ricordare Simoni in questi giorni è stato anche il ministro, nonché ingegnere, Stefano Patuanelli: «Ciao Renzo. Mi hai insegnato la cultura della sicurezza nei cantieri, con il tuo modo gentile e competente». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
