MASER. Un innovativo modo di condividere la bellezza della palladiana Villa Barbaro di Maser. «Accoglieremo gli ospiti sia di giorno che di notte, rendendo fruibili anche le camere, perché i visitatori possano vivere a tutto tondo l’esperienza della villa Patrimonio dell’Umanità, di cui sono custode», annuncia il proprietario, Vittorio Dalle Ore. «Gli ospiti, oltre a godere della bellezza della villa e del ninfeo potranno sperimentare i benefici delle piante officinali e tornare indietro nel tempo, sperimentando le abitudini del passato, a stretto contatto con la natura».
Dalle Ore, che apre spesso le porte della villa per eventi, visite guidate e manifestazioni, sta realizzando un grande progetto di rinascita. «Destinerò al restauro e alla valorizzazione dell’edificio, murette esterne comprese, il ricavato dell’asta di arredi, oggetti d’arte e abiti appartenuti alla contessa Marina Volpi di Misurata, mia suocera, una donna lungimirante, la prima ad aprire una villa veneta al pubblico, dopo averla acquisita negli anni ’30. Inoltre, ci saranno interventi di pulizia per tornare a coltivare le colline abbandonate con la fine della mezzadria». Vittorio Dalle Ore sa che «la Contessa vorrebbe che i suoi oggetti, oggi inutilizzati, prendessero una seconda vita».
La maison Cambi batterà all’asta i lotti mercoledì 5 ottobre. «Tutti i preziosi oggetti sono già a Milano, protagonisti di una mostra che sarà visitabile presso la sede della Casa D’Aste da venerdì 30 settembre a martedì 4 ottobre». Raccontano la storia della villa e della famiglia che l’ha abitata durante il XX secolo i pezzi d’arte unici, tra cui la Scatola lastronata in lapislazzuli con decoro di pesci a smalti policromi di Alfredo Ravasco e dedica per i 25 anni di matrimonio tra Nerina Pisani e Giuseppe Volpi di Misurata festeggiati nel 1931 (stima: 60.000 – 80.000 euro).
Il proprietario della villa, grazie agli introiti, vuole contribuire a un grande progetto finanziato anche da fondi del Pnrr. «Abbiamo ottenuto 2 milioni di euro per il restauro del giardino storico, che comprende sia il parco che le serre, con le piante e l’orto. Diventerà un laboratorio di studio, per rivivere l’esperienza di un giardino del’500». «Applicheremo nuove tecnologie per la conservazione delle acque, in modo da affrontare l’emergenza idrica sfruttando al meglio la sorgente del Palladio in collina e il recupero di tutte le acque piovane. Un aspetto fondamentale per la gestione del giardino».
Non solo: «Abbiamo ottenuto altri 150mila euro dal Pnrr, in questo caso fondi destinati a edifici rurali, per la sistemazione della scuderia, che diventerà sede di attività di formazione e spazio per mostre in cui esporre ad esempio la biancheria della villa decorata dalla scuola di ricamo di Asolo. Ma sarà anche luogo per la vendita dei prodotti dell’orto».
Oltre alle letture all’aria aperta, spettacoli e corsi di yoga, il parco della villa, con la scuderia e il ninfeo, permetterà agli ospiti di entrare concretamente nella vita del passato, riscoprendo l’orto sinergico. «Si potrà fruire anche dell’orto secondo le tecniche dell’orto sinergico grazie alla collaborazione con Slowfood, con varietà diverse messe una accanto all’altra creando sinergie e percorsi didattici».
Il progetto è frutto di una sinergia con l’Università Iuav di Venezia e l’Istituto per la medicina tradizionale europea. «In corso anche una convenzione con l’Iuav, per corsi di alta formazione in architettura: il restauro del ninfeo sarà un laboratorio di studio». —
