PRATO. «Finalmente». «Era l’ora». Sono queste le frasi che più accompagnano nei commenti la notizia da parte dei giudici della Corte di Appello di Firenze del dissequestro del sottopasso di via Ciulli a quasi dodici anni dalla tragedia che vide morire lì, annegate, Wang Dong Lan, all’epoca quarantaduenne, la sorella Wang Jilan, 50 anni, e la figlia di quest’ultima, Wang Chengwei, di 34. Sottopasso che fu quindi ritenuto insicuro e sigillato in attesa che il Comune desse ampie garanzie per la sua messa in sicurezza. Adesso, a distanza di dodici anni, con la realizzazione della cassa di espansione da parte dell’Asl che vuole ampliare l’ospedale Santo Stefano con una nuova palazzina - cassa di espansione che dovrebbe mettere al riparo da eventuali nuovi allagamenti di quel sottopasso, oltre all’intera area - la decisione di rimettere nelle mani del Comune la struttura. E la notizia è stata accolta con gran favore da chi è stato ed è fortemente penalizzato da quella chiusura.
Sono veri e propri salti di gioia per la famiglia Lippi che gestisce il Caffè Le 2 Terrazze. «Noi abitiamo nel primo tratto di via Ciulli, quello che si trova nella parte di Narnali – dice Marco Lippi – Abbiamo la nostra attività a cinquanta metri in linea d’aria ma per raggiungerla tutti i giorni dobbiamo fare un chilometro per andare e uno per tornare. Quando riapriranno il sottopasso e ci auguriamo che adesso lo facciano davvero velocemente, potremo venirci anche a piedi in due o tre minuti». Il Caffè le 2 Terrazze è stato inaugurato nel novembre del 2018, e quindi non ha mai visto realmente i benefici del sottopasso aperto. «Siamo convinti però che la sua riapertura porterà benefici a tutti i residenti e anche alla viabilità dell’intera area – continua Marco Lippi – Anche raggiungere l’ospedale diventerà più facile e veloce per chi abita dall’altra parte della ferrovia». Chi conosce bene invece gli effetti negativi che ha portato la chiusura del sottopasso è Stefano Stefanini, titolare con la famiglia dell’omonima Ferramenta in via Pistoiese, all’angolo con via Ciulli. «In questi dodici anni abbiamo perso quasi tutti i clienti che arrivavano da Galciana – dice Stefanini – Il dover fare tutto il giro lungo per raggiungerci li ha disinvogliati e spinti a cercare delle alternative. C’è voluto un po’ troppo per arrivare alla soluzione ma ora speriamo che il Comune faccia alla svelta per riaprirlo». E dello stesso avviso è Giulia Mannelli, titolare del negozio di fiori Blooming Dream in via Sulla Vella 18 a Galciana. «Io ho aperto il negozio nel settembre del 2019 e quindi quel sottopasso non l’ho mai visto aperto – dice – ma ho molti clienti nella zona fra Narnali e Bagnolo e facendo consegne a domicilio so che cosa potrebbe significare in risparmio di tempo e velocità di consegne se venisse riaperto. Quindi non posso che sperare che venga fatto prima possibile». E nella stessa direzione va Sandra Biagioni, titolare del negozio di abbigliamento Xandra Moda in via Augusto Alfani 3 a Galciana, «Si apre una bella prospettiva per tutti. Quel tratto è una via di passaggio strategico e importante per le due frazioni di Narnali e Galciana ma anche per l’ospedale e per tutti coloro che ne hanno bisogno e vivono fra Prato Ovest e fino a Montemurlo. Mi auguro solo che facciano i lavori di messa in sicurezza seguendo tutte le norme –dice Sandra Biagioni – Mio padre ha fatto tante battaglie per la tenuta in ordine dei fossi. Quando ci fu la tragedia dell’allagamento, dimostrò che la parte che scorre in via sotterranea della Vella era ostruita da molti detriti e lo testimoniò infilandosi all’interno e facendo delle foto. Quindi va bene riaprire il sottopasso ma bisogna che vengano costantemente fatti i lavori di manutenzione e pulizia, solo così si eviteranno future tragedie».
Il circolo Renzo Grassi a Narnali, quasi di fronte all’imbocco di via Ciulli, è stato spesso teatro di raccolte firme, di luogo di incontro e di discussioni sulla riapertura del sottopasso. Fiaccolate, cortei, incontri pubblici. Tutto è passato da lì. «Abbiamo lottato da sempre per la sua riapertura – dice Mauro Baldi, storico banconiere del circolo Arci – La gente ha sempre dato la colpa al Comune sul fatto che non venisse riaperto. Adesso che, con la decisione dei giudici, la riapertura sta effettivamente nelle mani dell’Amministrazione comunale diciamo che non ci sono più scuse e tutti si aspettano che avvenga prima possibile». Ma c’è anche qualche voce contraria. Sono i residenti del primo tratto di via Ciulli a Narnali. «Appena riaprono vedrai quante ambulanze e veicoli torneranno a passare in quella via e così addio alla nostra tranquillità». Soddisfatto anche il presidente della palestra Kyu Shin Ryu di via Ciulli 22 a Galciana, Andrea Guarducci: «La chiusura del sottopasso ci ha procurato non pochi problemi – dice – La notizia del dissequestro l’abbiamo accolta molto positivamente. Ora però ci auguriamo che non ci siano altri tempi biblici per la riapertura vera».