ÀULTIME NOTIZIE AS ROMA – Prosegue il nostro appuntamento giornaliero dedicato al variopinto mondo delle radio romane. On Air, la rubrica più copiata (e incollata) del web, è un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore. Buon divertimento!
David Rossi (Roma Radio): “A me la cosa che mi colpisce di più è l’entusiasmo della gente, che dice “posso pure perdere, ma c’ho Mourinho sulla panchina”. Questo significa andare oltre la Roma, che non andrebbe fatto nemmeno per Totti o Falcao, ma ti fa capire di quanto amore è capace questa gente e di come ha bisogno di attaccarsi a una speranza. Mou è un grandissimo allenatore e un grandissimo personaggio, e il fatto che la Roma vinca più partite all’ultimo minuto è un segnale importante. E deve essere il punto di partenza dell’anno prossimo, a prescindere da come finirà questa stagione. Il patrimonio dei 65mila tifosi non può essere disperso, è il punto fermo da cui ripartire per il prossimo anno…”
Luca Fallica (Roma Radio): “Mourinho ha dato alla squadra la voglia di vincere qualsiasi partita e la voglia di poter in ogni partita battere il suo avversario. La squadra sapevamo non potesse lottare per i vertici del campionato, ma sapevamo che poteva darci comunque delle soddisfazioni, e ce le ha date. Mourinho è tornato sui suoi passi e ha cambiato le sue idee di inizio stagione, e questo gli fa onore perchè sta facendo rendere al meglio la sua squadra. Di Francesco non lo avrebbe mai fatto, per intenderci…”
Mario Corsi (Centro Suono Sport): “Spero che la storia parlerà per Mourinho, lui ha ancora tempo di vincere il triplete con la Roma: Conference League, Europa League e Champions League nei prossimi tre anni. Che cosa preferireste tra vincere le tre coppe europee o vincere dieci scudetti di fila? E’ dura eh… Sarà importante che Zaniolo si ricordi di essere Zaniolo, e ci faccia vincere sta coppa con due gol adesso e due gol nella finale. Diventerebbe il giocatore che noi pensiamo. Gli rimangono due partite: questa e la finale. Lui deve mettere tutta la sua vita, da stanotte, su queste due partite e pensare che se fa il mostro stasera e in finale a Tirana, allora possiamo parlare veramente di un crack. Questo è il momento…”
Gianluca Piacentini (Rete Sport): “Io ci tengo molto al fatto che alla fine dell’anno vengano riconosciuti a Mourinho e ai Friedkin delle intenzioni e anche dei risultati, che se magari non si possono toccare con delle vittorie, io comunque già intravedo. Se noi torniamo a un anno fa a quest’ora, in quelle ore che passavano tra l’esonero di Fonseca e l’annuncio di Mourinho, eravamo a un punto molto basso. E invece Mou ci ha ridato speranza. E anche se non dovessimo vincere la Conference e la Roma non arrivasse nemmeno in Europa, ho visto cose che mi fanno ben sperare e mi dispiacerebbe se non venissero riconosciute con dei risultati già quest’anno…”
Massimiliano Magni (Rete Sport): “L’annuncio di Mourinho un anno fa? Mi ricordo questa scena: camminavo per la casa e con la coda dell’occhio vedo Sky e leggo sul sottopancia “Mourinho nuovo allenatore della Roma“. Sono rimasto basito… La partita di domani cambierà la valutazione di fondo della stagione giallorossa…”
Maurizio Catalani (Rete Sport): “Con l’annuncio di Mourinho di un anno fa pensavo che le cose dentro la Roma sarebbero cambiate. Sotto l’aspetto numerico è cambiato poco, ma sotto l’aspetto gestionale è tutto diverso. Lo stadio è tornato a essere pieno, ed è tanta roba. Merito di Mourinho, ma anche della politica dei prezzi di Friedkin. Io mi aspettavo un anno di transizione, lui ci ha fatto vedere tanto dal punto di vista del carattere, un po’ meno dal punto di vista del gioco. Ora sarà fondamentale la campagna acquisti, bisogna vedere se i giocatori saranno di Mourinho o di Pinto. Non so cosa riusciranno a tirare fuori, ci staranno lavorando sopra. Mi auguro che in questi mesi abbiano messo gli occhi su giocatori che non siano solo portoghesi, non è che possiamo diventare la succursale del Portogallo. Spero che non si facciano errori come Shomurodov, che poverino è anche un buon giocatore, ma non gioca mai. E poi bisogna risolvere il nodo Zaniolo, come quello di Spinazzola: se torna ad essere il terzino che conoscevamo, Zalewski devi spostarlo più avanti perchè lui deve giocare…”
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio): “La partita di domani è una finale dalla quale ci aspettiamo la zampata di Abraham, l’esplosione di Zaniolo e la conferma di Pellegrini. E una fase difensiva che mi sembra migliorata ultimamente. Veretout? I problemi non sono tecnici, ma di rapporti. A un certo punto si è rotto qualcosa tra il centrocampista e l’allenatore portoghese…”
Roberto Pruzzo (Radio Radio): “Se vuoi alzare l’asticella, devi cambiare Karsdorp, Ibanez e Mancini, che per me non sono all’altezza. Io in difesa ripartirei solo da Smalling e Spinazzola. A me quello che piace di più a centrocampo tra quelli che ci sono adesso è Veretout, la Roma in quel settore di campo ha delle difficoltà. Se Mkhitaryan diventa indispensabile vuol dire che qualche problema in quel settore ce l’abbiamo. Se giochi accorto, non commetti errori, e davanti i big sono in serata, il Leicester diventa un avversario battibile. Se invece cominci a girare a vuoto, può diventare complicata…”
Furio Focolari (Radio Radio): “Giudizio su Oliveira è sospeso: è un buon giocatore, ma non ti mette e non ti leva. Non è esaltante, ma fa il suo dovere, e potrebbe farlo anche domani sera. Ma Mkhitaryan sarebbe stata un’altra cosa. Se la Roma vuole fare il salto di qualità, deve cambiare almeno due difensori su tre. La partita di domani contro il Leicester? Io penso che Abraham debba fare la differenza, ora è un periodo in cui non ci riesce, si è fermato, e la Roma ha bisogno del vero Abraham. Zaniolo ha avuto un exploit contro il Bodo, ma tolta quella partita la differenza non l’ha fatta mai, non mi pare un asso di coppe come scrive oggi qualcuno… La Roma deve avere pazienza, la partita non la sta perdendo, si può vincere anche facendo gol all’88esimo. La differenza la farà Mourinho? Mah, non so, la formazione è quella, non è che può fare granché. Che ti puoi aspettare… Io penso che la Roma abbia il 55% di passare…”
Stefano Agresti (Radio Radio): “Se la Roma dovesse uscire domani sera, cosa avrebbe fatto di più Mourinho sul campo rispetto a Fonseca? L’anno scorso è arrivata settima, quest’anno può arrivare quinta o sesta, l’anno scorso avevi raggiunto la semifinale di Europa League, quest’anno della Conference che è una competizione inferiore. Formazione? Mou ha avuto il coraggio di far giocare Mkhitaryan a centrocampo e questo ha dato un’altra fisionomia alla squadra, più offensiva. Ora che manca l’armeno, potrebbe anche decidere di spostare Pellegrini dietro, la squadra avrebbe una fisionomia più vicina a quella vista con Mkhitaryan a centrocampo…Io sento fluidi positivi per domani, c’è una scia di entusiasmo che penso possa lanciare la Roma in finale…”
Redazione Giallorossi.net
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