MODENA Un corteo che sfilerà per i due chilometri e mezzo che separano il parco di via Gerosa e piazza Grande, dove partirà il flash mob per dire l’ennesimo “no” al polo logistico Conad. Ad alzare il tiro è il comitato Villaggio Europa del quartiere Sacca, che ha raccolto l’adesione di venti realtà e associazioni territoriali per organizzare la prima manifestazione contro il polo che nascerà in via Polonia, al posto dello stabilimento ex Civ&Civ.
I comitati, dunque, scenderanno in piazza nel pomeriggio di sabato 14 maggio: il ritrovo è fissato per le 16 nel parco Utoya di via Gerosa, per raggiungere piazza Grande, dove il corteo darà vita ad un flash-mob. Il tam-tam è partito nei giorni scorsi con un volantinaggio nel quartiere, mentre ieri l’evento è stato condiviso sulla pagina Facebook del comitato Villaggio Europa. Una manifestazione alla quale parteciperanno diversi comitati e associazioni, dalla Fiab a Medici per l’Ambiente-Isde Modena.
Nel frattempo, mentre l’ipotesi di una importante revisione del progetto si fa sempre più strada, a frenare sono anche Articolo Uno Modena e il gruppo consiliare di maggioranza Sinistra per Modena: «ll progetto originario del polo logistico Conad - spiegano la capogruppo Camilla Scarpa e la coordinatrice di Articolo Uno in città Maria Teresa Rubbiani, presidente del Quartiere 3 - presenta un profilo di sostenibilità complessiva svantaggioso. Aspettiamo di vedere l’annunciato nuovo progetto informato alle prescrizioni e ai suggerimenti della Conferenza dei servizi: al momento, il bilancio ambientale, sociale, economico e democratico ci appaiono deficitari».
Secondo gli alleati del Pd, dunque, «particolarmente critici appaiono soprattutto i profili legati alla mobilità, all’inquinamento e alla qualità della vita dei residenti. Relativamente alle emissioni dei mezzi pesanti, in assenza di consistenti azioni di compensazione e mitigazione, questi aggiungeranno un carico ambientale e di qualità dell’aria scarsamente sostenibili». Dopo aver incontrato il comitato, Articolo Uno e Sinistra si impegnano a lavorare «affinché si giunga a una soluzione condivisa. C’è però un problema che come istituzioni e politica dovremo prima o poi affrontare: la gemmazione disordinata di poli logistici su tutto il territorio, senza programmazione generale e completamente spoglia di ogni obiettivo di intermodalità con il ferro».
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