TRIESTE «Qui rischiamo di chiudere bottega: è l’ennesima bastonata, che potrebbe dimezzare i guadagni dei benzinai, già ridotti all’osso». Lo afferma Bruno Bearzi, presidente regionale e nazionale di Figisc Confcommercio, commentando l’esorbitante aumento dei costi, sia energetici che per le materie prime.
Un’impennata che riguarda tutti i comparti, ma destinata a colpire in modo particolarmente pesante questa categoria, se le istituzioni non riusciranno a individuare i giusti correttivi. E, si sa, problema si somma a problema, visto che già da anni il tarlo principale per i benzinai triestini e isontini è la “migrazione” degli automobilisti in Slovenia.
Tanto che da più parti si inizia a invocare un maggiore sostegno da parte del Governo. Lo spiega bene Bearzi, reduce da un vertice romano sull’argomento. «È uno dei temi più caldi - spiega - perché la situazione è drammatica. Ci troviamo davanti a rincari enormi, anche fino al 60 per cento, che noi, a differenza di tutti gli altri commercianti, per legge non possiamo far ricadere sul prezzo finale. La contrattualistica vigente, infatti, non permette al gestore di andare oltre un sovrapprezzo che solitamente è intorno al mezzo centesimo al litro. Evidentemente - osserva Bearzi - questo mezzo centesimo non sarà sufficiente a coprire agli aumenti. Questo aggraverà di gran lunga il costo economico delle gestioni».
Come uscire, dunque, dall’impasse? Le strade percorribili, secondo il rappresentante di categoria, sono due: ristori da parte del Governo e sostegno dalle compagnie petrolifere. «Abbiamo pensato di rivolgerci alle compagnie per capire se ci verranno incontro, ma chiederemo anche al Governo un sostegno, magari temporaneo, in questa fase difficile, in virtù di questo status particolare che contraddistingue il nostro settore». Bearzi aggiunge poi un altro elemento a un quadro già a tinte fosche, e cioè il rischio che la crisi in Ucraina possa «portare a ulteriori aumenti o addirittura alla chiusura dei rubinetti da parte della Russia in caso di sanzioni europee nei suoi confronti, e questo ovviamente ci preoccupa. Qui - conclude - in molti rischiano davvero di chiudere bottega».
In prima linea sul fronte benzina c’è la Regione. L’assessore competente Fabio Scoccimarro spiega che «stiamo lavorando alla revisione della legge 14 del 2010 sullo sconto carburanti per rendere la misura più efficiente sia dal punto di vista amministrativo che burocratico: ora la modifica dello sconto prevede un iter farraginoso, mentre lo vogliamo rendere agile affinché la Giunta possa valutare di aumentare la scontistica in base alle evoluzioni del mercato e di politica estera.
Premesso che la scontistica attuale resterà invariata, stiamo ragionando anche sulla possibilità per la Giunta di aumentare gli sconti per determinate categorie sociali e - aggiunge - se riuscissimo a ottenere maggiore compartecipazione da parte del Governo, potremmo incentivare di più il pieno locale. Mi riferisco a Isee bassi, persone con disabilità, distanza ravvicinata dal confine di Stato, e altre ancora. Insiel sta poi continuando a lavorare sull’applicazione che gradualmente dematerializzerá la tessera, con un’interfaccia utente e una per l’addetto alla pompa così da avere un controllo incrociato, ma anche aiutare le persone meno smart. Per quanto riguarda l’evoluzione tecnologica, sono in corso interlocuzioni con le compagnie petrolifere per valutare la sperimentazione della lettura automatica delle targhe per applicare la scontistica anche con il distributore chiuso».
