TRIESTE. Il basket dilettantistico locale si interroga sulle nuove modalità dettate dall'Azienda Sanitaria in tema di casi positivi al Covid accertati all'interno delle società.
Una questione che torna alla ribalta a poche settimane dalla possibile ripresa dell'attività agonistica e messa in rilievo da quanto accaduto al Basket 4 Trieste, club di pallacanestro iscritto al campionato di serie D, che lo scorso 22 febbraio avrebbe accertato la positività di un giocatore della formazione Under 20.
La società ha provveduto all'immediata fase di “autoisolamento” dell'intera compagine e al conseguente tampone rapido, come richiesto dal protocollo.
Qui entra in ballo l'Azienda Sanitaria Giuliano Isontina, che revoca in pratica le indicazioni dettate a suo tempo dalla Fip Coni e impone una quarantena a tutta la squadra, chiedendo inoltre al Basket 4 Trieste una lista aggiornata di contatti e anagrafe dei giocatori coinvolti. La società triestina attua il periodo di quarantena e svolge poi tutti gli accertamenti del caso (tamponi rapidi e molecolari) risultati fortunatamente tutti negativi. Il Basket 4 Trieste esce così dal tunnel ma gli interrogativi permangono.
«Ci siamo attenuti al protocollo voluto dalla Fip e dal Coni – ha sottolineato Riccardo Coppola, direttore sportivo del club di serie D – ma vogliamo ora chiarezza in proposito, in quanto tali indicazioni non collimano con quelle dell'Asugi. Ho chiesto più volte delucidazioni ma nessuno mi ha ancora risposto. Confesso – ha aggiunto il dirigente – le mie difficoltà, anche morali, nel comunicare a componenti di un società dilettantistica come la nostra di entrare in quarantena, imponendola a 15 persone che lavorano, studiano all'Università o che devono affrontare la maturità».
Mentre la Fip riflette sul da farsi, l'Asugi ha motivato l'applicazione della formula nei confronti del giocatore positivo del Basket 4 Trieste: «Una recente circolare ministeriale parla chiaro – ha premesso Adele Maggiore, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asugi – e quanto applicato si lega all'insorgere delle varianti del Covid, nello specifico quella Inglese, la più diffusa attualmente nel territorio. Era quindi tassativo ricorrere alla quarantena e a quanto stabilito dalla prassi. Ripeto, si tratta di un ordine ministeriale ben preciso – ha aggiunto – che prevede misure più contenitive. La variante Inglese non è connotata da maggiore virulenza ma si diffonde più facilmente. Era quanto si doveva applicare».
Il Basket 4 e la Servolana, quest'ultima legata al campionato di serie C Silver, ora stanno alla finestra e valutano attentamente l'adesione alla ripresa della stagione agonistica: «Serve ancor più chiarezza – ha ribadito Roberto Ciriello, vice presidente della Servolana – Servono regole certe, chiare, ben definite e valide per tutti. In caso contrario, rivedremo la nostra partecipazione al campionato».
L'unica a mantenere ancora la rotta è il Cus Trieste Is Copy, neo promosso in Silver: «Al nostro interno abbiamo previsto misure ancor più restrittive - ha affermato Matteo Zanini, portavoce e dirigente – Noi intendiamo andare avanti per la nostra strada».
