BELLUNO. Il maltempo di queste ore sta colpendo in modo significativo le zone montagne, ma non solo. Pioggia battente, ma soprattutto neve e vento.
Dalla Regione, attraverso l'assessore Bottacin, la raccomandazione di muoversi solo per necessità.
"Si raccomanda a tutti di non spostarsi nelle prossime ore se non per motivi urgenti e indifferibili", avvisa infatti Bottacin, "Predisponiamo un'ordinanza di divieto di accesso alle località montane ai non residenti a causa del maltempo. Si prega di rispettare le indicazioni".
In serata la prefettura di Belluno ha emesso una ordinanza per vietare l’arrivo di turisti a Livinallongo, Rocca Pietore, S. Pietro di Cadore, Zoppè, Selva e Colle. Sono vietati l’ingresso e l’uscita in questi paesi, a meno di motivazioni comprovate e per tornare a casa propria. —
Gli interventi
E sono oltre 140 gli interventi dei vigili del fuoco dalla mezzanotte scorsa in Veneto, la gran parte per il maltempo che sta interessando dal pomeriggio di venerdìle diverse province.
Belluno con circa 50 interventi la provincia al momento più colpita dal maltempo. Interventi per rimozione ostacoli e piante nel Comelico Superiore, Domegge, Quero, Santo Stefano e Cortina dove sono state rimosse anche molte autovetture per ingombri della sede stradale.
A Chez di Arabba intervento di una squadra dei vigili del fuoco e di terna per la caduta di un cavo di un elettrodotto. Una frana ha interrotto la strada a Mezzo canale val di Zoldo. Danni d'acqua nel Feltrino e a Longarone. Vicenza, oltre 35 interventi in tutta la provincia. Operazioni delle squadre dei vigili del fuoco per rimozione ostacoli e alberi pericolanti a: Valli del Pasubio, Recoaro, Caltrano, Bassano del Grappa, Asiago.
Intervento a Vicenza a Ponte Furo di tre squadre tra cui l'autogrù e i sommozzatori per un albero incastratosi sotto il ponte. Intervento nel primo pomeriggio a Isola Vicentina sempre dei sommozzatori dei vigili del fuoco con l'autogrù e l'autoscala per mettere in sicurezza una piattaforma andata con le ruote in acqua per l'innalzamento del torrente Orolo.
Interventi per danni d'acqua: ad Arcugnano, Gallio, Cogollo, Schio, Asiago. Smottamenti a Breganze e Solagna. Treviso, la notte scorsa intervento di una squadra dei vigili del fuoco per portare in salvo una coppia rimasta bloccata da una tormenta di neve a Cima Grappa. Interventi anche nel veneziano per la messa in sicurezza di piante ed elementi pericolanti.
Si è conclusa la riunione dell’Unità di Crisi regionale, in videoconferenza, con tutti i soggetti impegnati nell’emergenza del maltempo in Veneto: i vigili del fuoco, il volontariato della Protezione Civile, i consorzi di bonifica, la Protezione civile regionale, la Difesa del Suolo, Anas, Enel, Veneto Strade, Suem 118, Soccorso Alpino e il prefetto di Belluno.
Il meteo prevede che anche nelle prossime ore continuerà a nevicare in maniera copiosa sopra i 1000-1500 metri, mentre sotto i 1000-1500 metri si attendono piogge intense per tutta la giornata di domani 6 dicembre.
L'unità di crisi
Essendo caduti già più di 300 mm di pioggia il rischio idraulico e geologico - fa sapere la Regione in una nota ufficiale - è concreto in varie zone del Veneto, nello specifico in Provincia di Belluno, nella parte alta della provincia di Treviso, nel Veneto Orientale e nell’alta provincia di Vicenza.
“La situazione vede alcune interruzioni di energia elettrica, in corso di ripristino da parte di Enel, in provincia di Vicenza e Belluno, mentre abbiamo tre frazioni isolate in comune di Livinallongo - spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin -, per ripristinare le viabilità da e per queste località, siamo in contatto diretto con il sindaco. Abbiamo dei problemi con i collegamenti con la frazione di Misurina, con Auronzo di Cadore, e altre problematicità legate alla viabilità considerando che i passi dolomitici sono chiusi. Permane il rischio di valanghe, che nella giornata di domani potrà raggiungere il livello 5, cioè il massimo livello di rischio, nella parte più alta della provincia di Belluno. Livinallongo, Rocca Pietra, San Pietro di Cadore e Zoppè di Cadore sono attenzionati e monitorati da parte del Soccorso Alpino e dai Carabinieri Forestali”.
“Abbiamo chiesto al prefetto di emettere un’ordinanza, attraverso il Comitato operativo di viabilità, per vietare ai non residenti l’accesso alle località montane di tutta la provincia di Belluno - conclude Bottacin -. Ciò per ridurre al minimo i rischi e assicurare strade libere e sgombere ai mezzi di soccorso. Verranno inoltre intensificati i controlli per la verifica del possesso delle catene a bordo e dei pneumatici da neve per i residenti, ai quali è sconsigliato qualsiasi spostamento non indispensabile nelle prossime ore”.
La sala operativa di monitoraggio regionale rimarrà attiva nelle prossime 24 ore per seguire l’evoluzione metereologica.
Il bilancio fino alle 17 di sabato 5 dicembre.
Nelle ultime ore si è assistito ad un rinforzo del flusso sciroccale con venti forti in quota e lungo la costa; come
conseguenza il limite delle nevicate si è ulteriormente innalzato fino a 1700-1900 m sulle Prealpi e fino a 1500-
1600 m sulle Dolomiti salvo locale persistenza più in basso in alcune vallate.
Precipitazioni estese e persistenti hanno interessato in particolare le zone alpine e prealpine e la provincia di
Verona. Sulla restante pianura le precipitazioni sono state più discontinue e di minore entità.
Il fiume Brenta inizia a preoccupare. Alle 16 del 5 dicembre a Mignano, la portata in transito era pari a 300 m³/s. A Barzizza alle ore 15:40 ha superato il primo livello di guardia (in costante aumento), a Limena i livelli idrometrici sono in crescita.
Per quanto riguarda il Bacchiglione sono sopra al primo livello di guardia le sezioni a Vicenza a 3.85 m (in aumento), Ponte Marchese a livello idrometrico 1.36 m e a S.Agostino sul Retrone con livello 1.95 m. Montegalda registra valori pari a 3.05 (in aumento), mentre Longare è sotto al primo livello di guardia ma il livello è in aumento.
Questa la situazione dei fiumi Agno-Guà: Recoaro Terme e Ponte Brogliano hanno superato la seconda soglia di guardia, Ponte Arzignano e Ponte Guà risultano sopra al primo livello di guardia. Mentre nelle sezioni più a valle è stato superato il secondo livello di guardia: a Ponte asse con livello 1.63 e Lonigo 2.30 (in diminuzione). Più a valle a Cologna veneta è stato superato il primo livello di guardia e a Borgofrassine e Salvaro, seppur sotto al primo livello di guardia, i livelli sono in crescita.
Il controllo dell'Adige rileva che sul bacino del fiume Chiampo alla sezione di S.Vito Veronese, attualmente sopra al primo livello di guardia, i valori idrometrici sono in diminuzione.
Anche il Piave si è ingrossato: alla sezione di Soverzene alle 16.10 transitavano 190 m3/s, a Busche 660 m3/s.
Le prossime ore
Ecco la previsione dalle 18 alle ore 21 di sabato 5 dicembre.
Si conferma un perdurare delle precipitazioni in atto, più estese, persistenti e consistenti sulle zone montane e pedemontane specie centro orientali; precipitazioni invece più intermittenti sulla pianura centromeridionale e orientale.
Limite delle nevicate stazionario attorno ai 1700-1900 m sulle Prealpi, attorno ai 1500-1600 m sulleDolomiti salvo locale persistenza più in basso in alcune vallate.
Venti forti di scirocco in quota e moderati, a tratti forti, lungo la costa e pianura limitrofa.
Dalle ore 21 alle ore 24 del 5 dicembre ancora precipitazioni più intense e persistenti sulle zone montane e
pedemontane centro orientali, più deboli e discontinue altrove. Limite delle nevicate in graduale lieve
abbassamento nel corso della serata. Permangono venti di scirocco, a tratti forti, specie in quota e sulle zone
costiere.
Il protrarsi delle precipitazioni determinerà ulteriori incrementi dei livelli idrometrici.
Si attendono ulteriori innalzamenti nei bacini Brenta, Bacchiglione, Piave, Tagliamento, Livenza. Le precipitazioni previste potranno determinare possibili locali disagi nella rete di drenaggio urbano; l’elevata saturazione dei terreni potrà inoltre determinare frane sui versanti. Saranno possibili altezze d’onda significative lungo tutta la fascia costiera. Il fiume Piave nel suo tratto di pianura potrà interessare le zone golenali