UDINE. I turisti telefonano dalle spiagge croate per prenotare i tamponi nei laboratori privati, compresi quelli non accreditati dal Servizio sanitario. Sperano di riuscire a sottoporsi al test immediatamente, senza correre il rischio di dover stare qualche giorno in isolamento volontario, ma la domanda è tale che non sempre la risposta è tempestiva.
«I cittadini potranno effettuare gli accertamenti presso i Laboratori dell’Asfo, esclusivamente previo appuntamento che sarà comunicato dai servizi del Dipartimento di prevenzione, oppure potranno rivolgersi, con costi a proprio carico, presso strutture private autorizzate dalla Regione Friuli Venezia Giulia».
Il comunicato è dell’Azienda sanitaria del Friuli occidentale conferma la complessità del sistema che la macchina sanitaria regionale sta gestendo l’obbligo di tampone al rientro da Croazia, Spagna, Grecia e Malta. Nei laboratori privati il costo medio dei tamponi è di almeno 80 euro cadauno, ma se in queste strutture il cittadino o viene inviato dal servizio pubblico che può avvalersi anche dei laboratori accreditati, il tampone viene considerata una prestazione sanitaria.
E se sulla carta il tampone è preferibile a un auto isolamento obbligatorio di 14 giorni, specie per chi deve rientrare al lavoro, il rischio concreto è che l’ordinanza del ministro Speranza finisca per determinare un isolamento di fatto, con attese anche superiori alla settimana, prima del fatidico appuntamento per il tampone o il test e dei relativi risultati.
PUBBLICO E PRIVATO
Il comunicato dell’Asfo, che cita anche le tre strutture private che forniscono il servizio tamponi, suona già come un invito a rivolgersi altrove. Alle stessa conclusione un cittadino può arrivare anche autonomamente, del resto, dopo aver provato invano a trovare libera la linea dei numeri predisposti sia dall’Asufc, l’Azienda sanitaria del Friuli centrale, che dall’Asfo.
Alla Coram di Udine si parla già di dotazioni insufficienti per accettare nuovi appuntamenti, e neppure i centralini del Città di Udine, in viale Venezia, erano in grado di far fronte a nuove richieste. «Stiamo cercando di potenziare gli orari e forse riusciremo a ricavare nuovi spazi entro la prossima settimana – questa la risposta – ma almeno fino a lunedì non possiamo fissare appuntamenti».
Sull’altra sponda del Tagliamento il Policlinico San Giorgio è una delle tre strutture espressamente citate dal comunicato dell’Asfo. «Ci contattano già prima di rientrare – spiegano dal centralino – e stiamo ricevendo centinaia di telefonate. Gli appuntamenti? Li prendiamo, ma fino alle 15 di oggi (ieri, ndr), poi se ne parla lunedì, e i tempi del tampone non sono immediati: siamo già full».
TEMPI E COSTI
L’ordinanza insomma favorisce la corsa al tampone. Il risultato non è immediato né rivolgendosi al pubblico né al privato: nei laboratori privati gli esiti sono di norma garantiti entro le 24 ore successive, con punte anche di 48. Se molti privati, fiutato l’affare, vorrebbero seguire l’esempio del gruppo Salus, attivo a Trieste, Gorizia e a Cervignano, che annuncia l’estensione degli orari ai sabati e alle domeniche, correggere in corsa i turni e l’organizzazione del lavoro non è cosa facile, specialmente sotto Ferragosto.
E un altro collo di bottiglia è costituito dalla disponibilità dei materiali per i test. Quella di un tampone immediato, di questi giorni, appare quindi una speranza molto vicina all’utopia. E per giunta anche piuttosto costosa: in media vanno messi in conto almeno 80 euro a tampone, senza sconti di neppure un cent per le famiglie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
